Ad ognuno la sua tavola da snowboard

QUAL'E' LA MIGLIOR TAVOLA PER UNO SNOWBOARDER

Tavola larga, tavola stretta, ci starò col mio piede?
Oppure: tavola lunga per il mio peso, peso poco ma sono alto o peso molto ma sono bassino…

La maggior parte delle domande dei principianti, ma talvolta anche degli snowboarders avanzati, si incentra su questioni del genere. Non c'è mai una sola risposta, perché molto dipende anche dalle preferenze del singolo ed è proprio questa versatilità uno dei pregi maggiori dello snowboard. Ma è anche una delle cose che più mette in crisi gli inesperti e comunque chiunque voglia acquistare una tavola da neve e magari non può o non vuole fidarsi di un vero snoshop di fiducia.

Cercheremo qui di dare delle coordinate di riferimento, ulteriori e più approfondite rispetto agli altri suggerimenti in materia già forniti, nel tentativo, in verità un po' arduo, di creare una sorta di "tabella" base a cui rivolgersi ogni qualvolta ci assaliranno dubbi quali quelli sopracitati. Qui ci riferiremo al mondo soft, dovendo il mondo hard essere purtroppo considerato ormai residuale ed essendo in ogni caso la larghezza nel rigido legata anche a fattori di disciplina scelta e di preferenze personali.

 

LARGHEZZA

In fin dei conti è quasi un'affermazione banale, ma siccome non abbiamo tutti i piedi uguali e nemmeno proporzionalmente più lunghi al crescere del peso e dell'altezza, ogni persona dovrà ricercare la sua tavola ideale riguardo alla larghezza, proprio in base al numero di scarpe che porta. Ovviamente, le case produttrici, per comprensibili ragioni di marketing, cercano d'individuare alcuni tipi di possibili "target", cioè il normale ed il wide, riservando talune case a questa categoria alcune versioni di molti modelli della linea, altre invece mettendo in produzione dei modelli appositi e distinti più larghi. Inoltre c'è il modello narrow o più spesso da donna o da persone leggere, normalmente costruito in larghezze e lunghezze maggiormente ridotte.

Pur essendoci variazioni da casa a casa, il modello normale ha come media, per una misura intorno a 160 cm di lunghezza, una larghezza al centro di 25,5 cm, calcolata in media per persone con numero di piede intorno al 42-43. Ovviamente poi al calare della misura cala anche la larghezza al centro, e viceversa al crescere sale anche la larghezza al centro, nella presupposizione - purtroppo spesso con frequentissime eccezioni - che al crescere o al calare dell'altezza e del peso corrisponda il crescere o il calare della misura del piede.

Il modello wide per una misura intorno ai 160 cm è in media largo 27 cm al centro, ed è adatto per un piede intorno al n. 45. Normalmente però proprio perché il target è la persona alta e pesante è difficile trovare misure corte di queste tavole, cioè modelli per persone con i piedi grandi, ma leggere e non troppo alte.

Il modello narrow, normalmente da donna, in genere viene costruito con una larghezza dai intorno ai 24-24,5 cm al centro, centrato per un piede intorno al 39, peraltro con un flex più moderato, colori femminili e lunghezze che non arrivano al 160. Non è quindi sempre la scelta ottimale per chi ha i piedi piccoli ma, magari è pesante e… uomo.

A tutto questo va aggiunta inoltre la variabile dello stile prevalente dell'utilizzatore, in quanto normalmente le tavole prettamente freestyle sono un po' più strette e sciancrate delle tavole freeride, anche se questo argomento è controverso.

Ovviamente le moltissime eccezioni dovranno cercare il compromesso migliore possibile e non è raro che si trovino ad essere potenzialmente in crisi al momento della scelta. Il rider pesante coi piedi piccoli avrà tavole un po' troppo larghe per il suo peso, come il rider leggero ma coi piedi grandi - un caso sempre più frequente fra le nuove generazioni - avrà spesso di fronte tavole potenzialmente troppo strette in relazione alla misura consigliata per il suo peso.

Per il primo caso - rider pesante con piedi piccoli - qualche aiuto può venire dall'utilizzo di zeppe di rialzo come le Palmer, per aumentare l'effetto leva e ridurre la fatica, anche se non mancano voci critiche in merito a supposte perdite di sensibilità nell'uso di questo tipo di accessori. Imperativa una scelta accurata di attacchi con spoiler alto, rigido e ampio, ma con bordo superiore non troppo duro e boots sostenuti, il tutto per evitare o ridurre il rischio di dolori ai polpacci.

Per il secondo caso - rider leggero coi piedi grandi - ugualmente un qualche aiuto può venire dalle zeppe sopracitate, ma solo per uno due numeri di piede in più, mentre nessuna zeppa renderà ottimale l'utilizzo da parte di un 45 di piede di una tavola da 25 al centro, né si potrà angolare oltre certi limiti fisiologici per un attacco soft normale, diciamo massimo 35 gradi, senza snaturare la snobordata o peggio renderla rischiosa per le articolazioni. Quindi bisognerà rivolgersi ai modelli wide nelle misure più corte, se si è un "piedone leggero", magari scegliendo il modello meno cattivo e più economico (ebbene sì) dotato spesso di un flex più gestibile da chi non ha molti chili da metterci sopra.

Una tecnica "statica" per vedere quanto sporgerà il nostro scarpone su quella tavola che ci piace tanto è di portarsi un boot in negozio, mettere la tavola su un piano, meglio su un tavolo, metterci sopra un paio di riviste o un catalogo impilati sopra le boccole centrali (per simulare lo spessore degli attacchi) e mettere il boot angolandolo ad occhio un po' meno di quanto usiamo di solito noi, per cautela e per lasciare il margine a cambiamenti e ripensamenti; ovviamente ripetendo l'operazione anche per l'altra boccolatura. A questo punto, con un piccolo ripiano rigido posto fra l'estremità dello scarpone e la lamina vedremo agevolmente l'angolo massimo di inclinazione, che, a giudizio dello scrivente, dovrà sempre essere almeno superiore a 45°.

Una tecnica "dinamica" invece, ovviamente pressochè impossibile in negozio, implica che noi fissiamo un paio di attacchi, ci leghiamo il boot e poi incliniamo la tavola schiacciando la sciancratura, il tutto su un tappeto morbido e vedremo con precisione l'angolo che possiamo raggiungere in inclinazione.

Si tenga conto che, mentre per un debuttante assoluto non ci saranno troppi problemi di eccessive sporgenze, entro ovviamente i limiti del buon senso, dato che inclinerà molto poco i primi giorni, una vera wide resta sconsigliabile per debuttare a chi non abbia proprio un superpiedone. Progredendo invece, diciamo dopo le prime ore di tentativi, per sicurezza si dovrà sempre superare come detto almeno i 45° di possibilità di inclinazione; pena, improvvise e talvolta dolorose scivolate se al posto della lamina vengono a toccare le punte o i talloni dei boots; un freerider-freecarver esperto dovrà tenere invece come riferimento quantomeno i 60 gradi, se non i 75°.

Teniamo conto poi che la misura cosiddetta "mondopoint" del nostro scarpone dovrebbe corrispondere alla sua lunghezza in millimetri, per cui possiamo metterla in relazione alla larghezza della tavola all'altezza della boccolatura, talvolta lodevolmente segnalata da alcune case nei listini ("foot placement width") ricordando che normalmente i boots saranno appena più lunghi; peraltro almeno la verifica "statica" è consigliabile prima dell'acquisto, per evitarsi sorprese.

 

LUNGHEZZA

Anche in fatto di lunghezza ci si trova a volte con situazioni critiche, perché notoriamente la lunghezza della tavola va scelta in relazione al peso più che all'altezza del rider, essendo il fattore determinante della capacità di flettere correttamente l'attrezzo nel riding. In un ipotetico mondo in cui tutti sono perfettamente in peso-forma, ne dovrebbe conseguire una determinata altezza, che mantiene un suo rilievo correlato alla capacità delle gambe di fare leva sulla tavola stessa.

Invece qui è ancor più facile trovare sfasature notevolissime e allora possono capitare situazioni in cui in base al peso una persona da 1 metro e 90 per 65 chili (magari con un bel 45 di piede), che in teoria dovrebbe prendere una tavola sull'1,55, con un visibile effetto "soldatino di piombo"… Oppure persone di 1,75 che però viaggiano sopra i 90 kg, che dovrebbero rivolgersi su tavole verso 1,66-1,70, e proviamo a pensare l'effetto in pista, specie se messo a fianco con l'esempio precedente…

In ogni caso, una serie di standard possono essere individuati, come base di riferimento per il freeride ed il freestyle per persona di media esperienza; con l'avvertenza però che le mode influenzano un po' il tutto, ci sono anni in cui si spinge verso le tavole lunghe e anni che riportano ad un leggero accorciamento, e pertanto non è escluso che i parametri odierni domani possano cambiare, peraltro sempre di qualche centimetro.

Allora, la tavola per la persona più o meno in peso forma di 75 kg sarà intorno o appena sopra m 1,60 per un utilizzo freeride, sull'1,57 per un utilizzo prettamente freestyle. Se però la stessa è un freerider esperto e molto amante della neve fresca, potrà spingersi su di qualche cm, fino ai 1,65 cm massimo.

Da qui si varierà in aumento o in diminuzione a seconda del variare del peso, diciamo che una persona di 90 kg dovrà stare intorno ai 165 cm, una persona da 60 kg dovrà tenersi intorno ai 155 cm. Sotto ai 60 kg si entra nel regno delle donne e allora si trovano tavole dai 143 cm ai 151-153 diciamo per ragazze dai 45 ai 60 kg circa, con flex generalmente mediomorbidi e larghezze contenute intorno ai 24 cm.

Attenzione: queste sono misure standard fornite più o meno nella presupposizione che tutte le tavole a parità di lunghezza totale abbiano la stessa lamina effettiva (anzi sarebbe più corretto considerare la lunghezza di scorrimento, ma non si vuole complicare ulteriormente le cose) e lo stesso flex.

Invece, pur nella relativa costanza della media di lamina effettiva a parità di lunghezza, vi sono alcune tavole che per shape e per destinazione, diciamo freeride-freecarve o boardercross, hanno anche 5 cm di lamina in più delle pari lunghezza da freeride e freestyle generiche. Si distinguono in genere dallo shape leggermente più allungato e talvolta dalla coda (più raramente anche dalla punta) più corte.

Inoltre vi sono delle tavole (in questo caso molte) che a parità di lunghezza hanno un flex più morbido di altre e corrispondentemente una maneggevolezza superiore ma una tenuta leggermente minore delle sorelle più rigide.

Le due tipologie di tavole di cui sopra aiuteranno molto i casi fuori norma di cui sopra si parlava. Così la persona longilinea e molto magra di 1,90 per 65 kg, che si ipotizzava prima, che stando al suo peso dovrebbe prendere una tavola di 1,55 circa (un po' ridicola ai piedi di una persona così alta…) potrà orientarsi verso una tavola medio-morbida da 1,60, magari cercandola tra le wide di prezzo un po' più basso, dotate generalmente anche di un flex più permissivo, ma adatte al suo bel 45 di piede, quando invece fra i 155, che si trovano solo normal, difficilmente troverebbe una wide e per il suo "piedino da fata" sarebbero dolori.

Per converso, nell'altra ipotesi della persona da 1,75 di 90kg, sovrappeso o palestrata che sia, una tavola da oltre 1,65 potrebbe avere l'effetto inverso e talvolta risultare anche pericolosa se la persona in questione non ha gambe particolarmente allenate o è di livello non avanzato, data la leva che un attrezzo lungo si troverà a fare su arti inferiori non molto allungati. Per cui la stessa, volendo, potrà rivolgersi ad una tavola leggermente più corta, ma fra quelle alto di gamma, in genere dotate di un flex più solido (e purtroppo spesso anche di un prezzo più solido...); semmai anche scegliendola, fra quelle dotate di lamina maggiorata, consapevole peraltro che in così però riduce le dimensioni complessive della tavola ma non aumenta molto la sua maneggevolezza sulla neve.

A tutto questo va poi sovrapposta l'ovvia considerazione che all'inizio sarà consigliabile prendere una tavola decisamente più corta, onde facilitare l'apprendimento dei primi movimenti sulla neve, specie perché spesso si svolgeranno su pendii leggeri e neve morbida, dove molta lamina effettiva crea solo impaccio. Ovvio che, vista la relativa velocità di apprendimento dello snowboard, è sconsigliabile prendere una tavola di alto prezzo per iniziare: un discreto usato o un nuovo economicissimo sono sicuramente più consigliabili.

 

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