L'attrezzatura adatta per il kitesurf

IL KITESURF: L'ATTREZZATURA E COME SI USA

Fino al 2006 quando Cabrinha immetteva sul mercato il primo bow Kite il Crossbow, i kite erano tutti a C detti così per la loro forma molto arcuata.

Il pregio particolare di questi kite era che erano molto veloci, reattivi e morbidi sulla barra, pero' non sventavano molto e quindi davano notevoli problemi di sicurezza oltre che difficolta' di ripartenza dall'acqua ed una maggiore instabilità in volo. Inoltre i kite a C con venti rafficati rendevano la vita non facile ai kiter anche se esperti, infatti hanno un range molto limitato rispetto ai kite di nuova generazione.

Per ovviare a cio' fu introdotto il quinto cavo che da un lato limitava i problemi descritti, dall'altro a detta di alcuni se non veniva utilizzato bene tranciava il kite in fase di ripartenza dopo una "incaramellata".
Oggi i C kite hanno fatto grossi passi in avanti, hanno 4 o 5 cavi e sono utilizzati da kiter esperti che non vogliono rinunciare al kite diretto, esplosivo che permette un miglior feelling rispetto ai bow kite (cioè si capisce cosa stà facendo il kite senza nemmeno guardarlo).

Bow Kite, storia e tecnica

La storia dei bow è decisamente recente dato che il primo prototipo di questa tipologia di vela è datato 2005 ed è ideato dai fratelli Legaignoux, che brevettarono negli anni 90 il famoso WIPIKA che sta per Wind Powered Inflatable Kite Aircraft.

La rivoluzione è clamorosa e, anche se non tutti lo ammettono, è forse l’innovazione più importante dall’introduzione delle quattro linee, invece di due, su gli aquiloni.

I Bow Kite sono caratterizzati da una forma della Leading Edge (LE) più piatta, per questo anche detti Low-profile. Sono strutturati secondo la forma dei kite a cassoni e mantengono comunque i bladder gonfiabili. Oggi quasi tutte le ali bow sono one-pump, consentendo il gonfiaggio di tutta l’ala da un solo punto. I bladder sono collegati alle linee tramite briglie e carrucole che hanno funzione di sostegno della leading edge (bladder centrale lungo tutto profilo d'ingresso) Fig. 1.
In questo modo il profilo della leading edge può essere modificato fino a trasformarsi in un arco piatto.
Questa nuova forma permette di avere più superficie diretta a contatto con il vento; quindi maggior range di vento in relazione ai volumi dei kite tradizionali, inoltre si è diminuita la superficie utile con risparmio di peso e gestione dell'ala.

Fig. 1

Un’altra importante innovazione introdotta con l’avvento di questi nuovi kite è il total de-power o 100% de-power, che permette di poter annullare la trazione della vela soltanto rilasciando la barra (barra in battuta alta), senza dover sganciare l’aquilone dal trapezio o agire sullo strozza scotte, in questo modo la potenza del kite si annulla e questo si posiziona a bordo finestra in attesa di nuovi comandi, la possibilità di avere un de-power così lungo permette anche di aumentare il range di vento di una vela.

Caratteristiche

Queste ali hanno l’indiscutibile vantaggio, in termini di sicurezza, del 100% de-power, per cui basta portare la barra in battuta alta per annullare la trazione del kite.

Ottimo il comportamento con vento rafficato, che non rende la conduzione del kite più impegnativa per le gambe e per la conduzione, dato che questo tipo di aquilone assorbe meglio dei C-Kite le raffiche e gli improvvisi aumenti/incrementi di vento.
Queste ali hanno, a parità di superficie con i C-Kite, un grande range di vento.
Queste caratteristiche hanno fatto sì che agli inizi fossero considerati kite adatti solo ai principianti o al wave riding ma non al free-style, oggi invece vengono usati indistintamente per tutte le varie discipline del kiteboarding.
Se è vero che sono vele ideali per i principianti, e che molti modelli nascono proprio per il wave, è altrettanto vero che in quanto ad hang time non hanno rivali e molti atleti li usano sempre più spesso anche per le manovre new style.
Per quanto riguarda i modelli in commercio, ce n'è davvero per tutti i gusti: alcuni permettono la configurazione sia con i classici 4 cavi, che con le briglie, altre case aggiungono addirittura la quinta linea alle briglie, insomma le varianti sul tema non mancano!

Vantaggi rispetto ai C-Kite

  • Migliore profilo aerodinamico = stabilità eccezionale.
  • Possibilità di usare misure più piccole di circa 2 Mq.
  • Migliore bolina.
  • Facilità di ripartenza dall’acqua.
  • Facilità di conduzione.
  • Maggiore area proiettata, circa il 25 % .
  • 100 % De-power.

Le Ali SLE

Nonostante questi evidenti pregi i bow sono stati prodotti soltanto da alcuni marchi, mentre la maggior parte delle ditte ha lavorato sull’applicazione dei nuovi principi ai kite a “C”, cercando così di risolvere i numerosi problemi che invece i bow, ancora in fase pionieristica, presentavano, come la barra troppo dura ecc.

Nascono da questa fusione i così detti kite ibridi che intendono combinare il meglio delle filosofie bow kite e C-Kite. Vengono dunque sviluppati kite dal profilo intermedio tra un C-Kite ed un bow kite (non perfettamente a C, ma neppure così piatti come un bow). Su questi kite viene mantenuto il sistema di briglie a supporto della "leading edge" (da cui deriva il termine SLE "Supported Leading Edge"), Fig. 2.

Sono kite con la Leading Edge (LE) supportata da un sistema di briglie che ne mantengono una forma più piatta. Sono dei kite caratterizzati da una forma della Leading Edge (LE) non piana, cioè in un BOW non esiste un piano passante per tutta la LE. Sono Kite che permettono un range di utilizzo molto più ampio dei C-Kite (kite tradizionali) rispetto alla stessa misura.
Per esempio, specificatamente, un C-Kite 12mq può essere usato da 15 a 20 nodi, alcuni Bow/SLE possono essere utilizzati da 12 fino a 28-30 nodi. Offrono una potenza specifica dell'ordine del 15/20 % maggiore rispetto ad un C-Kite alla stessa misura. Sono in grado di assorbire raffiche sostenute di vento grazie al sistema di brigliatura che fa leva ed un ingegnoso sistema di carrucole. In pratica sventano di più. Gli SLE possono o no presentare sistemi di carrucole per le back ciò ne influenza la risposta (il feedback) al rider: in genere più immediata in quelli senza carrucole.

Gli SLE sono kite con la Leading Edge supportata da un sistema di briglie ma che differiscono dai BOW per la conformazione del kite in prossimità dei Tips (le estremità sinistra e destra dell'ala) e della stessa LE. In genere gli SLE non necessitano di sistemi di carrucole per i back ciò consente loro una risposta (un feedback) più immediata al rider. Sono pilotati da un sistema di 4 cavi ma qualche SLE usa 5 linee/cavi. Dai Bow Kite hanno ereditato il grande range e la possibilità di annullare quasi completamente la trazione ma il tutto unito ad una migliore manovrabilità.

Fig. 2

I Kite Ibridi

I Kite Ibridi sono un'ulteriore evoluzione dei C-Kite, nei quali vengono innestati alcuni dei concetti chiave dei Bow e degli SLE per aumentarne la sicurezza, ma senza che questo ne stravolga eccessivamente forma, aerodinamicità e sistema di pilotaggio. Il de-power e il range risultano più ampi, mentre il feeling sulla barra non si discosta da quello dei C-Kite. Spesso vengono forniti dalla casa produttrice con la possibilità di essere usati con briglie o con 5° cavo in modo da lasciare al rider la decisione in base alla propria sensibilità. Usati brigliati naturalmente sono più simili ad un SLE e risultano più adatti al vento forte e rafficato, mentre con il quinto cavo sono più adatti al freestyle.

Bow Kite, Il De-Power

Definizione: Il sistema del trim del de-power è una regolazione che ci permette di regolare la lunghezza delle linee frontali (Front line), modificando l’angolo di incidenza della vela e quindi la sua potenza/velocità.
Questa regolazione può essere fatta: all’inizio dell’uscita, con la vela in volo, oppure ogni qual volta si renda necessario, per esempio al variare dell’intensità del vento.

Quando navighiamo, tutta la trazione generata dall’ala si trasmette al nostro corpo tramite il chicken-loop all’imbragatura del trapezio, Fig. 3.

Fig. 3

Il chicken-loop si aggancia direttamente alle linee frontali e dunque la barra è libera di scorrere lungo la cima/cavo del de-power.
Mentre pilotiamo il kite possiamo quindi avvicinare o allontanare da noi la barra (battuta alta/battuta bassa), alle cui estremità sono collegate le back lines.
In questo modo modifichiamo l’inclinazione della vela rispetto al vento, Fig. 4.

Il sistema depower ci permette quindi di variare istantaneamente e continuamente l’angolo di
incidenza della vela mediante un semplice movimento delle braccia, in questo modo possiamo
sempre dosare la potenza della vela in base alle necessità del momento, per esempio per reagire
in tempo reale a una raffica durante la navigazione, o per incrementare la potenza della nostra ala.

  • Battuta basa del boma = più potenza dell’ala
  • Battuta media del boma = media potenza dell’ala
  • Battuta alta del boma = ala tutta depotenziata

Fig. 4

La regolazione del de-power, dunque, permette di regolare il cosiddetto AOA, Angle of attack, l’angolo di attacco cioè l’angolo con cui il vento investe l’aquilone che influenza proprio l’efficienza della vela e quindi la potenza prodotta dall’aquilone. Fig. 5.

Fig. 5

Funzionamento

Impugnando la barra di comando e distendendo le braccia verso l’aquilone si diminuisce la potenza cioè si alza il bordo d’uscita (trailing edge), si allentano le linee posteriori (back line) che fanno così picchiare il kite diminuendone l’incidenza che fa perdere potenza all’ala, DEPOWER in figura 6.

Tirando la barra verso il proprio corpo il kite cabra, creando così maggiore incidenza, con il conseguente aumento della potenza, si tesano le linee posteriori in pratica si offre più superficie alla forza del vento, POWER in figura 6.

Fig. 6

Regolazioni del trim del De-power

Il de-power può essere regolato agendo su un sistema di regolazione statico della potenza, tramite fettuccine, cima e strozzascotte o sistemi analoghi, Fig. 7.

Tirando la cima del D.P. verso il boma si scarica parte della potenza, rilasciandola si ripristina.
Il sistema agisce sulle front line andando a variare l’angolo d’attacco del kite rispetto al vento in maniera permanente fino a nuova regolazione, decisa dal kiter.

NSI  Clam Cleat Adjustor System

Fig. 7

Con la collaborazione di: www.kite-tecnica.it