Wakeboarding a Viserbella - Pazzie da Rimini Riders

WAKEBOARDING A VISERBELLA

Prima di allora i due non avrebbero mai pensato di ritrovarsi con le chiappe a mollo nelle gelide correnti adriatiche di inizio Marzo.

Non era ancora finita la stagione dello Snowboard, ma la calda giornata non poteva passare inosservata…

Era il 19 Marzo, e i due ragazzi di cui stiamo parlando sono Francesco ed Emiliano, meglio conosciuti ai più come il Gatto e la Volpe.

La voglia di Mare era irrefrenabile, il desiderio di essere trascinati da quel aquilone era immutata, se non incrementata, dall’anno prima.

L’attrezzatura era pronta, i due erano “carichi” e nell’aria si respirava odore di avventura; ma ahimè il vento non ne voleva sapere di soffiare.

Il mezzo di trasporto era una Suzuki Samurai del 1992, la solita vecchia ma indistruttibile jeeppina che aveva permesso ai due compari di esplorare remote zone dell’interno Romagnolo.

Non era possibile che la natura non li aiutasse, lo volevano fare, erano pronti, ma il Dio Eolo sembrava non ascoltare; così, consci del fatto che nulla avrebbe potuto fermarli, fecero spallucce e aggirarono l’indifferenza della natura con mezzi del tutto artificiali.

Ciò che serviva loro era:

1-una macchina a quattro ruote motrici

2-una tavola da surf

3-una corda abbastanza lunga

Questa volta nessuno poteva fregarli, l’attrezzatura aspettava solo di essere sistemata, avevano tutto, così si diressero alla volta del piccolo paesino di Torre Pedrera perché avevano voglia di avventura, di mettere in pratica ancora una volta i loro sogni e i loro desideri affamati di estremo, affamati di quel adrenalina che permetteva ai due di sfogare le loro energie e di tornare a casa col sorriso stampato.

A casa ci tornarono e anche con il sorriso stampato, ma con le proprie famiglie preoccupate e timorose di aver perso un figlio.

L’orologio segnava le 7:45 quando i due si presentarono sotto casa Tosi indossando mute bagnate e uscendo dal finestrino dell’auto.

Purtroppo per una dimenticanza alquanto banale, i due legarono la tavola da surf con corde che per assicurare la tenuta della suddetta tavola sul tetto dovevano passare all’interno delle portiere attraverso i finestrini.

Solo dopo aver stretto l’ultimo nodo essi si accorsero che l’unico modo per entrare in macchina (visto che le portiere erano bloccate dai legacci) era quello di approcciare un entrata alla Boy & Luke.

La giornata fu utile per far capire loro che bastava poco per stupire le poche anime presenti sulla spiaggia che,con espressioni pensierose assistevano ad una scena alquanto bizzarra.

Un autista e un altro losco figuro in mare, trainato da una corda aggrappata al veicolo…

Il ritorno a casa riservò ad essi un altro piccolo brivido, le quattro ruote motrici erano inserite, guadare un fiume o un piccola parte di litorale era esperienza già vissuta; per cui con tranquillità e con una manovra a dir poco astuta, i due virarono in mare con la loro Jeep, ma non sapevano che il fondale era sconnesso e che per 2 eterni secondi il muso dell’automobile potesse affondare nel piccolo ma insidioso mare Adriatico….

In due secondi i pensieri e le emozioni che si provano sono inspiegabili, e la paura di rimanere per varie ore impantanati in mare non era la migliore prospettiva che potessero attendersi, ma il destino era dalla loro parte, e dopo un sospiro di sollievo per aver superato l’infimo ostacolo, i due tirarono fuori dal cassetto l’almanacco e scrissero con parsimonia l’ennesima avventura vissuta.

 

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