Snowboard - Come scegliere l'attrezzatura

SNOWBOARD: COME SCEGLIERE L'ATTREZZATURA

1) Domande da inizio di stagione

Finalmente si comincia a sentire quella leggera brezzolina...non ancora pungente ma chiaro sintomo della stagione che sta cambiando.

Ebbene si, forse si sta abbassando il termometro, forse si comincia a sentir parlare delle prime spolverate di neve in quota, forse si comincia a capire che è giunto il momento di togliere la polvere all'attrezzatura.

Iniziamo a preparare la tavola: probabilmente avrete messo a riposo alla fine della stagione scorsa la vostra tavola con estrema cura: l'avrete asciugata tutta!!!!??????? Avrete rifatto il fondo!!!!!!!!!!!???????? Avrete tirato a lucido le lamine.......!!!!!!!!!!?????????

E sopratutto avrete ricoperto la soletta di uno strato di sciolina o paraffina per mantenere la vostra soletta grassa per tutta l'estate!!!!!!!!?????????...Giusto?

Credo che molti di Voi non avrà fatto nulla di tutto ciò, quindi forse la prima cosa da fare sarà quello.

Un buona revisione al vostro mezzo sarà la prima cosa da fare per iniziare con il piede giusto la stagione.

E se guardando la tavola capite che forse l'anno scorso avete esagerato con i rail e i box, e se forse avete esagerato con le curve sui sassi di fine stagione...e se mancasse un pezzo nella vostra soletta e siete perfettamente in grado di vedere tutti gli strati che compongono la vostra tavola? Forse è il caso di decidere di fare un salto da noi e capire come si rottama una tavola.

E da qui comincia la selva oscura di prodotti con tutte le indecisioni del caso: come scegliere la mia prossima tavola?

Non sarà difficile...basta fare un percorso semplice e darsi le risposte a queste domande:

1) Ho il portafoglio gonfio o sgonfio?

- se gonfio guardiamo i top gamma

- se sgonfio i prodotti entry level

2) Impazzisco solo a fare curve e mi cerco sempre a tutti i costi neve fresca? Se sì la mia tavola allora è:

DIREZIONALE

  • Quanto lunga deve essere la mia tavola DIREZIONALE?

    - Mediamente la scelta per un altezza media (170 -183) varia dal 157 al 161.

  • Quanto dura deve essere la mia tavola DIREZIONALE?

    - Se sono alle prime esperienze non troppo dura, se so raidare già bene anche un po più rigida può andare bene.

    3) Impazzisco a giocare nel park, mi piace fare il fenomeno tricchettando in pista e cercando di chiudere tutte le manovre possibili immaginabili ed inimmaginabili? Se si la mia tavola è :

    TWIN TIP

  • Quanto lunga deve essere la mia tavola TWIN TIP?

    - Mediamente la scelta per un rider di media altezza varia dal 152 al 156.

  • Quanto dura deve essere la mia tavola TWIN TIP?

    - Se scelgo TWIN TIP è sempre meglio una tavola di media durezza perchè più versatile.

    4)Ho deciso quest'anno di imparare a saltare iniziando da salti da 5 metri per arrivare almeno a salti lunghi fino a 12/15 metri? La tua scelta allora sarà probabilmente TWIN TIP con un flex abbastanza rigido!!!!

    Ci sarebbero ancora molte cose da dire ma per oggi questo è tutto...

    In bocca al lupo a tutti...

    Buon divertimento

    2) Nozioni di base per chi comincia lo snowboard

    Quando ci si avvicina ad uno sport come lo snowboard,

    sicuramente le prime domande che ci si pongono riguardano la lunghezza della tavola

    e la posizione dei piedi: se “goofy” o “regular”.

    Ebbene la soluzione alla prima domanda è semplice, basta porsi di fronte alla tavola, in piedi, e questa dovrà avere una lunghezza che va dal mento alla punta del naso, non oltre.

    Ora la risposta alla seconda domanda ha bisogno di un piccolo test: bisognerebbe infatti far girare di spalle la persona interessata, senza suggerire cosa si intende fare,

    dopo di che la si dovrebbe spingere alle spalle in avanti, tanto da farle perdere l’equilibrio, in maniera tale da farle appoggiare avanti il piede destro o il sinistro.

    A seconda del piede che appoggerà, sarà: “regular” se si poggia il piede destro, “goofy” se si poggia il piede sinistro.

    Ci sarebbe anche un’altra tecnica e cioè quella di far alzare un piede a scelta all’improvviso, il piede che si alza sarà quello che deciderà se si è “goofy” o “regular”.

    Dobbiamo ora vedere come posizionare gli attacchi. Questi andranno posizionati con un’inclinazione verso l’esterno, per intenderci: “a papera”.

    Sicuramente questa posizione renderà meno precario l’equilibrio già difficile dei principianti, darà più certezze sulla scelta del “goofy” o “regular” e renderà più semplice la surfata.

    Dalla collaborazione con www.surftribe.it


    3) Gli attacchi

    L'attacco da Snowboard è realizzato fondamentalmente in due diverse maniere.

    L'attacco di origine più antica (si ricordi il Leash di Sims), é l'attacco denominato "a guscio" o "soft", costituito da un plantare nel quale si entra con degli scarponi da montagna o con appositi scarponcini piuttosto morbidi.

    Questo plantare é munito di un rialzo di plastica e gomma posteriore e di due fasce superiori regolabili che hanno lo scopo di vincolare lo scarpone alla tavola.

    Tale tipo di vincolo permette peró di compiere una vasta gamma di movimenti del piede, cosa che é necessaria nelle discipline più acrobatiche come l'Halfpipe, da questo fatto deriva il nome (soft, in inglese significa morbido) stesso dell'attacco.

    L'altro attacco che si trova in commercio é l'attacco hard a piastra, questo attacco si adatta benissimo a scarpe rigide e semirigide del tipo scarponi da scialpinismo o addirittura da sci alpino.

    A questo proposito si vuole far notare con forza l'inadeguatezza dell'uso degli scarponi da sci alpino per surfare, infatti la necessità di una escursione della caviglia obbliga come minimo ad usare questo tipo di scarponi in posizione slacciata, questa situazione si rivela pericolosissima poiché lo scarpone slacciato soprattutto nel movimento di distensione della caviglia non offre alcuna resistenza al movimento all'indietro dell'arto fintantoché il polpaccio non s'appoggia alla parte posteriore dello scarpone stesso (scaffo), che essendo estremamente rigida funge da perno e provoca nei casi piú sfortunati la rottura dell'arto (tibia e perone).

    Questi attacchi sono costituiti da una piastra fissa sulla quale sono montati un ancoraggio anteriore che funge da fulcro ed un sistema di ammorsamento a leva detto a chiusura rapida, (simile a quello adoperato per i nuovi ramponi da ghiaccio), disposto posteriormente e che permette un perfetto agganciamento dello scarpone alla piastra e quindi alla tavola.

    Questo tipo di attacco permette meno movimento a livello della caviglia, ma presenta una calzata piú rapida e confortevole oltre a consentire di trasmettere con estrema velocitá e precisione gli impulsi dal piede alla tavola ottenendo quella surfata precisa che spesso é necessaria su nevi dure soprattutto durante le competizioni.

    Si rende necessario spendere ancora due parole a proposito della disposizione degli attacchi sulla tavola.

    La prima operazione da effettuare per l'appropriato montaggio degli attacchi è la misurazione della lunghezza complessiva della parte della tavola che effettivamente appoggia sulla neve. Il punto posto alla metá di tale lunghezza rappresenta il centro degli attacchi, ovvero il punto interposto tra i due attacchi ed equidistante da essi.

    Entrambi gli attacchi vanno montati in direzione diagonale rispetto alla direzione principale della tavola.

    L'angolo formato dall'attacco e la succitata direzione dipende dal grado di abilità dello Snowboarder nonché dalle caratteristiche tecniche della tavola, vale comunque sempre il principio che l'attacco anteriore sarà sempre meno inclinato di quello posteriore, si cercherá di spiegare la ragione di questa scelta nelle prossime righe.

    Una persona che s'avvicina per la prima volta allo snowboard, sará assillata sicuramente da alquanti problemi, il primo dei quali deriverà dal comprendere almeno da quale parte salirvi.

    Infatti esistono due diversi approcci alla tavola, l'approccio "regular" prevede che si disponga avanti (pi˜ vicino alla punta) il piede sinistro, l'approccio "goofy" viceversa propone davanti il piede destro.

    Questa discriminazione non è una maniera per complicare le cose, ma deriva da una effettiva differente inclinazione naturale dei vari individui.

    Il piede avanzato ha la funzione di dare equilibrio e stabilitá alla persona che si trova sulla tavola, questo più é disposto nella direzione del moto (che coincide con la direzione dell'asse principale della tavola), più determina una facile acquisizione dell'equilibrio; si consiglia quindi al principiante di orientare l'attacco anteriore in modo che sia poco divergente rispetto la direzione della punta della tavola.

    Il piede posteriore invece permette di cambiare direzione al moto della tavola, si capisce intuitivamente che più questo piede é disposto ortogonalmente alla direzione del moto pi˜ la gamba ha la capacità di imprimere una rotazione alla tavola potendo contare sulla possibilità di guidare questo movimento con una rotazione dell'anca, a sua volta ottenuta con una compensazione della parte alta del busto, permettendo quindi il desiderato cambio di direzione.

    Esistono diversi semplici accorgimenti che aiutano a capire se una persona ha comportamento regular o goofy.

    Bisogna in definitiva capire in quale arto risieda il maggior senso dell'equilibrio, essendo assodato che generalmente ve n'è sempre di pi˜ in uno che nell'altro.

    Questo fatto si può scoprire, ad esempio, facendo chiudere gli occhi al soggetto analizzato e spingendolo da tergo si deve osservare quale dei due arti viene per primo avanzato per ristabilire l'equilibrio turbato.

    Oppure si puó far saltare un ostacolo al nostro soggetto, il piede che rimarrá a terra per sostenere il corpo durante il balzo, se questo verrà eseguito in maniera naturale, sará proprio il piede sede dell'equilibrio.

    Si ricorda inoltre il fatto che anche la distanza reciproca tra i due attacchi influirà notevolmente sull'assetto della persona che si trova sulla tavola.

    Se la distanza è grande, si avrà maggiore equilibrio a scapito peró della velocità di inversione di spigolo.

    Risulta quindi evidente che piú il soggetto diviene padrone dell'attrezzo pi˜ egli potrá ravvicinare i piedi, riuscendo ad effettuare movimenti rapidi e curve molto strette.

    Un ultimo accenno va fatto sul comportamento degli attacchi in caso di caduta.

    La caduta a bassa velocità, quella del principiante per intenderci, non è quasi mai pericolosa, la caduta alle alte velocitá invece lo é parecchio. La tavola infatti è piuttosto pesante e possiede quindi un'inerzia molto grande. Quando si cade si deve quindi cercare sempre di assecondare la caduta cercando di sollevare il surf dalla neve.

    Non é previsto in questo attrezzo lo sgancio automatico dell'attacco perché se dovesse per disgrazia sganciarsi uno solo dei due attacchi il piede che rimane vincolato alla tavola sarebbe sottoposto a delle incredibili sollecitazioni che porterebbero nella quasi totalità dei casi a brutte fratture dell'arto, attualmente gli snowboard sono corredati solamente di normale cinturino di sicurezza che permette di non perdere l'attrezzo nel caso che avvenga lo sgancio di entrambi gli attacchi.

    L'importanza di questo problema renderebbe auspicabile lo studio e la messa in pratica di sistemi meccanici od elettronici che prevedano il contemporaneo sgancio degli attacchi in caso di eccessive sollecitazioni su di uno di questi, cosa che richiederebbe anche lo studio di un sistema che permetta di arrestare la tavola dopo lo sgancio.

    1 Halfpipe significa mezzo tubo ed è il termine con il quale si definisce una delle più spettacolari discipline agonistiche dello snowboard.

    L'Halfpipe è un percorso artificiale che viene costruito in discesa, con una pendenza longitudinale di circa 20ƒ ed é costituito da due pareti verticali di neve dura che corrono parallele tra loro per una lunghezza di 50-100 m. e che sono alte circa 1.5- 3.5 m., arrotondate nella loro parte interna.

    Tra di esse vi è una zona piana di 5-8 m. All'interno dell' HP gli snowboarders compiono evoluzioni straordinarie scendendo con ripetuti passaggi da una parete all'altra .

    2 I due differenti tipi di attacco che si andranno descrivere hanno creato una divisione tra due vere e proprie diverse categorie di snowboarders.

    3 L'attacco hard si differenzia leggermente in base alle ditte produttrici (per esempio Burton lo monta su piastra unica, Emery dispone puntale e talloniera separati).

    I due sistemi hanno entrambi dei vantaggi. L'attacco monoblocco infatti sembra offrire una maggior precisione e velocità nella trasmissione degli impulsi dal piede alla tavola ma peggiora le caratteristiche torsionali della tavola che viene irrigidita notevolmente dai due elementi trasversali.

    Con la collaborazione di: www.surftribe.it