Capodanno in Val Thorens

IL CAPODANNO IN VAL THORENS

“…come neve fredda scenderei per coprir tutto quello che sei….” Su queste note della canzone dei Negramaro si conclude ufficialmente la più lunga uscita dei Rimini Riders dalla loro nascita.

Effettivamente mancano ancora 700 km, ma se devo scegliere, preferisco avere come ultima fotografia quella delle splendide e maestose Alpi innevate.

Gli aggettivi che posso usare per descrivere la settimana passata possono essere tanti (divertente, innevata, completa) ma sarebbe sinceramente riduttivo e inutile descrivere ciò che io e i miei compagni di viaggio stiamo provando in questo momento, perché questa è veramente una sensazione strana.

La malinconia e la tristezza che si provano di solito alla conclusione di una così bella settimana sono mischiati alla felicità e al senso di appagamento nutriti nei giorni precedenti; in una magica fusione che suscita in tutti noi una sensazione veramente positiva.

E pensare che non tutto era iniziato nel migliore dei modi.

Una settimana prima della partenza la compagnia aveva già perso un elemento: Taggio, il webmaster, dopo aver impattato una quercia secolare in una località ancora sconosciuta, si era accorto di aver lasciato lì un paio di costole. Qualche giorno più tardi la notizia spifferata da SnowFox aveva fatto tremare l’animo e la tranquillità della compagnia.

SnowFox:”Raga, lassù non c’è la neve, siamo rovinati! Cambiamo località”

Eppure Val Thorens, nel Sud della Francia, era conosciuta come il paradiso della neve e tra tutte le sfighe possibili, la più improbabile era proprio questa….l’impensabile notizia che non ci fosse la neve.

Il panico aveva invaso gli animi e, nonostante le peripezie delle ultime ore per cambiare luogo giungemmo rapidamente al punto di non ritorno, il 25 Dicembre, data della partenza.

I cinque dovevano partire, non avevano scelta, e l’unico modo per farsi coraggio era cercare di consolarsi a vicenda:

Zunflaz pregava per una settimana rilassante e divertente.

LoSte implorava il Signore della Neve per un futuro più bianco.

LaKla cercava impazientemente un Bancomat per poter comprare qualche etto di neve, anche sciolta.

Cecs era positivo perché sapeva di poter contare in qualsiasi condizione atmosferica sulla sua tavola Nitro.

SnowFox, dopo essersi convertito a varie religioni decise di fare un corso indhu per invocare l’amata fresca.

partenza

Le sette ore e mezza che scandirono il viaggio furono abbastanza travagliate e una volta giunti a destinazione all’una di notte locale l’allegra combriccola si destò nelle varie braccia di Morfeo (tranne LaKla che fece un lungo ?parluzzino? tra le braccia di Stefano).

Il risveglio non sarà mai ricordato come uno dei più tranquilli, perché, dopo aver constatato che la neve era poca, capimmo, grazie al perfetto inglese di Zunflaz, che la macchina era da lasciare fuori al freddo per tutta la settimana.

LoSte:”Ma come?? Il mio Toyota da solo al freddo??”

SnowFox:”Vedi cosa significa leggere sul volante Land Rover? La differenza tra me e te è che a fine settimana io tornerò indietro con le mie ruote, tu invece con quelle del carro attrezzi!!!”

Un po’ mesti e preoccupati ci sparammo un comunque positivo pomeriggio sulle piste Francesi e ritornammo in appartamento un po’ più sereni, grazie al contributo di Roger che in tasca quella sera aveva un paio di preservativi.

Martedì 27 fu il giorno del riscatto, gli animi si erano placati, la giornata era soleggiata, la qualità della neve non era poi così male e la vicinanza dell’appartamento con gli impianti era una comodità esagerata.

vista appartamento

Dormire a 2300 metri è molto strano, ma ancor più strano è il pensiero di poter far la spesa e ritornare a casa con lo snowboard.

Fu proprio Martedì il primo giorno in cui esplorammo i locali Apres-Ski del paese, e dopo aver varcato la soglia del “Le Monde” ci infilammo in un Pub vuoto, nel quale Maas, il barista danese ci disse che avevamo sbagliato porta, e che se ci volevamo divertire dovevamo uscire da lì e entrare al “Cafè Snesko”.

Così facemmo e subito fummo colpiti dalla gioiosa atmosfera che emanava il Flugel (nota bevanda energetica).

Cecs dopo la quattordicesima birra decise di tornare in appartamento a cucinare.

Zunflaz decise di seguirlo a causa della lingua in fiamme; fonti sicure dicono infatti che abbia attaccato bottone con circa 5000 donne.

SnowFox che mai aveva visto così tante bionde tutte in una volta, decise di andare a mangiare velocemente per poter far razzia di tedesche in tarda serata.

serata

Taggio, alla pari di un cavaliere Templare alla ricerca del Sacro Graal, stava ancora cercando disperatamente le sue costole, purtroppo sui colli romagnoli.

Probabilmente se non ci fossero stati Cecs e Lakla a cucinare e a pulire tutti i giorni, i restanti Riders avrebbero vissuto in una stalla senza mangiare per sette giorni; per il bere invece non ci sarebbero stati problemi, visto che SnowFox si era rifornito di sette casse d’acqua prima del viaggio.

I tre, dopo mangiato uscirono di nuovo e si recarono al “Tango” e al “Gringo Cafè” ma quella sera la gente non sembrava così amichevole come nel pomeriggio.

Nel frattempo all’interno dell’appartamento, mentre LoSte pensava a come chiudere un 360°, Lakla disperatamente chiedeva invano l’ubicazione di un Bancomat.

Il mattino seguente, quando Roger era ormai diventato un incubo per la comunità di Val Thorens, la comitiva acquistò uno skipass giornaliero per affinare la tecnica in pista, visto che al di fuori di essa si vedevano solo dei gran sassi.

Anche Mercoledì fu una giornata soleggiata, ma la temperatura rigida, che si aggirava intorno ai -19°, aveva ghiacciato alcuni tratti di pista, e la discesa iniziava ad essere alquanto pericolosa.

L’unica nota positiva della giornata era stata la visione del Monte Bianco che spiccava al di sopra di tutte le altre vette guadagnandosi il soprannome di “Tetto d’Europa”.

vetta d'italia

Al rientro in appartamento la ditta di Butano di Cecs aprì i battenti, e da quel giorno i suoi operai lavorarono senza sosta per tutto il periodo vacanziero.

Verso le 19 i cinque si recarono al “Le Monde” e mentre Zunflaz si beatificava del fatto di essere italiano con le donne olandesi, SnowFox venne ribattezzato “Il molestatore di Tedesche” per la sua capacità di stringere amicizie con il sesso femminile senza l’uso della parola.

LoSte non pensava più alla sua macchina, ma iniziava ad essere sospettoso di Roger, che continuava a parlare di sesso con la sua amata Cla.

Il Giovedì mattina, dopo una spedizione per l’accensione delle macchine, il freddo bloccò LaKla, LoSte e SnowFox che preferirono starsene tranquilli nel caldo appartamento  per risparmiare energie, ma non Mirko il quale disse:

Cecs:”Zun, almeno tu seguimi, vieni con me a surfare la montagna”

Zunflaz:”Tu sei il mio messia, e io ti seguirò”

I due dopo aver pagato uno skipass pomeridiano si fecero trasportare dalla funivia “Funitel” in cima al monte discutendo del fatto che quel giorno sembrava fosse leggermente più freddo del solito.

Arrivati in cima, il termometro segnava -30°

Avete letto bene…….MENO 30 GRADI……non più…..MENO!!!

Credo che in pochi possano immaginare cosa voglia dire scendere a una temperatura del genere, con tratti di vento che trasformano l’aria a -35° dove il freddo faceva ghiacciare persino il fiato esalato sul passamontagna.

A questo punto qualcuno di voi probabilmente dirà: “In montagna non è come da noi, il clima è più secco, non si sente il freddo”.

E a me piacerebbe portarvi là sopra per farvi sentire cosa vuol dire.

Io e Cecs quel pomeriggio tornammo in appartamento ghiacciati, ma felici, quello era un record, ed era il nostro record.

Quella sera uscirono solamente Zunflaz e SnowFox; giusto per far conoscere anche alla Francia la fama indiscussa di Gatto e Volpe.

I due tornarono in appartamento solo quando SnowFox si stancò dell’errato (secondo il suo punto di vista) modo di approcciare le donne da parte di Zunflaz.

Tornando a casa qualcosa scendeva dal cielo…i primi fiocchi di neve….INCREDIBILE…..stava nevicando.

Venerdì la sveglia suonò presto, la notte aveva regalato alla combriccola ben due centimetri di neve fresca….DUE!

Era giunto il momento di visitare Meribel e Courchevel; così, capitanati da LoSte, famoso per aver installato un GPS nel cervello (non come SnowFox che nei giorni precedenti si era perso anche nel bagno del rifugio) i cinque partirono da Val Thorens per assaporare una neve migliore, quella di Meribel, riuscendo finalmente a incanalarsi in un paio di fuoripista mozzafiato e allo stesso momento spaccagambe.

fuoripista

Dopo aver percorso quasi ottanta km con lo snowboard, ritornammo alla base e mentre in appartamento LoSte mostrava i video della giornata all’amata consorte, Lakla gli rispose che se non l’avesse portata al più presto a un Bancomat avrebbe scioperato facendo un parluzzino (una parlata col cuscino).

A quel punto, intorno alle 16.30 una buona notizia partì dalle labbra di SnowFox e giunse alle orecchie degli altri RR

SnowFox:”Nevica”.

Cecs, gioioso per il lieto evento e allo stesso tempo illuvito dai racconti serali di SnowFox e Zunflaz decise di seguirli al Cafè Snesko dove ormai i tre erano di casa perchè cantando a squarcia gola l’inno al Flugel si sentivano felici.

Sabato 31 mattina i cinque si svegliarono e constatarono che le preghiere elargite fino a quel punto erano state esaudite…..aveva nevicato, e quando nevica in Val Thorens, lo fa per davvero.

tabellone neve

La misurazione in cima al monte segnava un metro di neve fresca, UN METRO!!!

Anche Roger, che di solito rimirava nel suo letto i suoi preservativi, si affacciò dal terrazzo quel giorno, e forse fu lì che perse uno dei due amati profilattici.

Alle 8.30 del mattino la compagnia era già pronta per salire sulla funivia, quando improvvisamente il passaggio fu sbarrato.

Addetto ai lavori:“Vous né pou pas salir,c’è risque de avalanche” …..non si poteva salire!

Snowfox:”Ma come?? Io ho pagato, devono farmi salire, se devono pulire le seggiovie si devono alzare alle 4 di mattina per farmi surfare!!!! Lo esigo”

Zunflaz:”Ma svegliati te a quell’ora se t’ci bon!”

LoSte:”No,ragazzi mi sento svenire”

Da lontano intanto si sentivano dei rumori strani, sempre più vicini….Petardi?!? Bombe a mano?!? Mortaretti?!?

La violenza di questi ribaltava la neve dai tetti delle case!!

Eppure non era stata dichiarata nessuna guerra….

Ciò che stavamo udendo erano i cannoni utilizzati per provocare valanghe controllate.

franci nella powder

Finalmente alle 11.00 riuscimmo a salire.

C’era la neve, ma ce n’era tanta, una distesa, bellissimo, magnifico, spettacolare; le tavole stavano surfando la powder, quella bella fresca farinosa neve che arrivava al ginocchio, che sensazione ragazzi!!!

mirko powder

Era l’ultimo giorno dell’anno e ci era stato fatto un grosso regalo.

Quella sera tornammo in appartamento felici.

LoSte sembrava essere stato paralizzato mentre rideva.

LaKla puliva come sempre.

Cecs cucinava, rammendava e pagava i suoi operai di Butano.

SnowFox finalmente aveva trovato qualcosa da non criticare.

Zunflaz aveva sempre la solita faccia da culo.

Era il 31 dicembre, quindi per festeggiare ci voleva un cenone degno di Capodanno.

Di gran lena e con le mani fatate Cecs, dopo aver seguito le ricette di Panoramix e di Suor Germana buttò nella pentola bollente i vari ingredienti.

brindisi di capodanno

Dopo aver gustato la prelibata cena gli RR andarono a festeggiare la mezzanotte sotto la neve e lì iniziò il delirio:

ragazzi in maniche corte che bevevano; ragazze ubriache che inneggiavano l’amore; baci, abbracci, tutti erano amici con tutti e da quel momento iniziò la carambola dei locali.

SnowFox li girò tutti, non pagò mai il biglietto, rischiò qualche schiaffone, ma tornò sano (mica tanto) e salvo al Club Hotel alle 3.30

Cecs ancora non aveva realizzato per quale strana legge della fisica era ubriaco avendo speso solo 7 euro. Tornò a casa alle 3.00

Zunflaz quella sera si stese sul “suo” letto quando l’orologio segnava le 5.30

Lakla e LoSte tornarono a casa alle 0.30, ma nessuno sa cosa sia successo dopo.

Roger quella sera aveva dormito….nessuno comunicava con lui, e quello che più lo rendeva perplesso era il fatto che durante quell’atmosfera festosa non avrebbe potuto far imbestialire nessuno.

Il 1 gennaio la sveglia segnava le 7.00, c’era la nebbia, ma la fresca era aumentata a dismisura.

Si decise così di accendere le macchine la mattina per gustarsi il pomeriggio di fresca…e così fu, alle 12.30 il cielo si aprì, giunse il sole e la fresca era vera powder, è impossibile spiegarvi cosa vuol dire fare una discesa di 10 minuti in un fuori pista con la neve che sbatte alle ginocchia…..più di dirvi che è stata una giornata da ricordare, non saprei come spiegarla.

Da elogiare Lakla, che senza lamentarsi o fiatare minimamente ci ha seguito ovunque nel freddo, nella fatica e nella malattia.

Sudati, stanchi, con le gambe provate dagli svariati passaggi in fresca, Cecs Lakla e LoSte tornarono a casa, mentre Zunflaz e SnowFox si gustarono un ulteriore ora di discesa, e tornarono giusto in tempo per gustarsi una pirotecnica visione delle Alpi che stavano assumendo un fantastico colore azzurro/blu a causa di uno strano gioco di luci, una degna conclusione per una settimana fantastica.

Alla fine dei conti….che dire??

Zunflaz ha migliorato notevolmente lo stile e finalmente ha fatto ciò che doveva fare da un’po’….

LoSte dopo aver constatato che sulle macchine si erano depositati 4 metri di neve, si è innamorato del posto e si è convinto a trasferirsi con la sua consorte (Lakla) che porta una Sesta di Reggiseno.

Cecs ha finalmente vissuto il suo personale Mercoledì da Leoni e d’ora in poi non ha più niente da chiedere alla vita.

SnowFox ha vissuto una grande settimana, anche se bisogna spiegargli che allo Yourin FM Cafè non è autorizzato a cambiare le “stazioni radio” senza permesso.

Lakla ha superato mille ostacoli si è dimostrata un gioiello per la comunità e……….

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Ma alla fine Lakla è riuscita a fare il bancomat???……ma soprattutto, chi cavolo è ‘sto Roger????

nevone sulle auto

 

nevone sulle auto

Franci. (zunflaz - RR).