The day after avalanche – La Marmolada

THE DAY AFTER AVALANCHE

Telefono: <<Tuuuttt…..tuuuut…>>

Manu: <<Pronto!?>>

Emi: <<Oi manu sono Emi, What’s uuupp??? Sta nevicando sulle dolomiti, che facciamo?>>

Manu: <<Ahh yeah! È il turno della Forcella a sto giro… Organizza..>>

Emi: <<OK bye.>>

In 5 nanosecondi era gia stato rimediato l’obbiettivo di questa settimana di neve, le condizioni per fare la Forcella del Pordoi sembravano ottimali, e visto che sono già rare di suo, e che occorre farle coincidere con un nostro week-end di neve, ci voleva anche un bella mano da parte della Dea Bendata per poterne approfittare.

24 Febbraio 2006 ore 10.10 A.M. Rimini.

Squilla il mio cellulare... dall'altra parte una vocina che diceva.... non si va.. non si va.... previsioni pessime.... nevica ininterrottamente su tutta la zona delle operazioni....

Vengono immediatamente convocati tutti i componenti della Compagnia ISI.... il malumore è nell'aria... una settimana di duro lavoro pensando alla missione del fine settimana.... e all'ultimo secondo tutto annullato per colpa del maltempo che imperversa sulla zona di atterraggio....

24 Febbraio 2006 ore 12.10 A.M. Rimini

Da fonti attendibili (il Bali) nostra spia infiltrata all'interno degli impianti di Canazei..(lavora da 3 anni li) ci informa che ci sono possibili schiarite già dal sabato.... Ok lo confermano anche le previsioni... tutto è definito... ultimi preparativi.... il comandante generale ha dato il via alle operazioni

25 Febbraio 2006 ore 00.00 A.M. Canazei

La compagnia ISI e già stata trasportata sul luogo delle operazioni, e si appresta a montare il campo per dormire prima della missione di ricognizione.

25 Febbraio 2006 ore 08.10 A.M. Canazei

L'adrenalina è nell'aria... tutti i componenti del gruppo fremono... si da inizio alla missione di perlustrazione. Favoriti dalla nebbia e dalla neve che cade ininterrottamente le truppe sondano il terreno per trovare i punti migliori per attaccare la montagna.

gruppo RR

Qualcuno di noi conosce gia quei pendii, e si firmano i primi fuoripista immacolati, il tempo ogni tanto da una tregua, le nubi si diradano e permettono al gruppo di firmare qualche bel versante.

Il gruppo si ritira alla base per il dovuto riposo, è previsto bel tempo..

Dopo la cena la maggioranza vota LETTO, e solo qualche colpo basso da parte di pochi (Caccia alla Straniera), convince tutti a provare un raid in qualche locale, ma è troppo presto, non ci resta che uscire da quei pub dopo averli tappezzati di adesivi.

La divisione ALFA della compagnia insegue una luce proveniente dal lato opposto della valle, ad attenderli dopo una tortuosa strada c’è un terribile GommonCross con le sue paraboliche, Voto: esilarante.

….Ri!- - - poso.

26 Febbraio 2006 ore 08.00 A.M. Canazei

Il gruppo viene raggiunto dal Balista... guida che li porterà sui crinali più immacolati....

gruppo RR

La giornata inizia, il sole splende, la neve brilla.... l'unica preoccupazione del gruppo e quella di sapere a che grado è il pericolo valanghe, The Snowfox indaga... sente con la Polizia, con gli omini degli impianti ... nessuno sa niente.... finalmente la notizia... anche se brutta... pericolo valanghe al 4° grado tendente al 5..... azzzz... non va bene per niente...... è praticamente al massimo.... ci giunge notizia che altri squadroni sono stati già travolti da valanghe e guardandoci intorno si notano distacchi spontanei in ogni dove....

valanga

La compagnia decide di andare a vedere da vicino com'è la situazione, dopo tre ore di viaggio raggiungono un pendio immacolato sulla Marmolada.... la neve non sembra male.... cerchiamo linee sicure... iniziamo i primi fuoripista... tra una pista e l'altra.... pian pianino prendiamo fiducia e ci allontaniamo sempre più dalla pista.... fino a quasi non vedere più la civiltà attorno a noi.

Decidiamo di prendere una via.. non è ripida, quindi il rischio valanghe è basso, inoltre abbiamo un local che ci porta!

OPS ci troviamo in cima a una duna, decidiamo di riavvicinarci alle piste, ma in lontananza vediamo una....

La valanga ha coperto per 50m la scia dell’unico sciatore passato da li, probabilmente colui che l’ha innescata, proseguiamo per vie secondarie continuando a rimanere lontani dalle piste, la pendenza ancora ci consente di fare dei bei numeri, un bivio, un crinale, scopriremo il nome più tardi, Forcella, a sinistra un bel canalone che ci porterà verso piste popolate con una lunga discesa immacolata, sicuramente è la più bella, ma è terribilmente segnata da pesanti crepe che non promettono nulla di buono....il rischio è altissimo.

Ci avviciniamo seguendo 2 tracce di sci alla discesa sulla destra, (non abbiamo molte scelte), azzz... si vede la sponda di 70cm della valanga che è gia caduta, non sappiamo quando, ma fa paura, potrebbe finire di cadere anche la neve rimasta su, ci guardiamo una attimo alle spalle... e vagliamo la possibilità di tornare indietro a piedi, occorrerebbero ore.

Prevale leggermente l’imprudenza, scendiamo da li, pendenza elevata, circondato da alberi, tutto sommato sembra fattibile, ma siamo sul ghiaccio, anzi la valanga li si è portata via tutto ed ha lasciato oltre al ghiaccio solo radici e sassi.

La pendenza aumenta ancora, il soldato McNeash va per primo in avanscoperta, dietro a lui Loste. Il primo scivola e rotola per qualche metro portandosi dietro sassi e paure dei compagni,

Ste si avvicina per constare il danno mentre il resto aspetta più in alto studiando e suggerendo altre linee da seguire,

Ma quella forma diabolica del costone caduto, è Inquietante...

Ogni movimento fa franare sassi, pezzi di alberi e neve sui riders più a valle,

Nessuno fa battute, nessuno filma, nessuno fotografa,

Non si ride più!

Con un ceffone della MADRE, termina il divertimento.

 

LoSte: <<Manuel... tutto bene?>>

McNeash: <<Si si tutto bene.. ho battuto il culo su un sasso ma tutto bene.>>

LoSte: <<Cosa vedi da li... si riesce a scendere?>>

McNeash si sporge per guardare un pò sotto e girandosi con una smorfia che non promette bene per niente risponde....<<Siamo ROVINATI!!>>

LoSte: <<Siamo rovinati???????? In che senso.....>>

LoSte: <<Cosa c'è... non si riesce a scendere da li?....>>

McNesh: <<Noooo cazzo!... qui c'è lo strapiombo .... roccia viva.. non si scende....siamo rovinati.... bisogna tornare indietro....>>

LOSTE: <<Indietro????!?!?!? come cazzo facciamo????>>

Azz i due si guardano alle spalle.... (LoSte pensa.. Cazz la sponda in cemento dell'Ausa è meno ripida....) poi esclama ....siamo nella cacca e tutto ghiaccio e pieno di radici e sassi...... come cax torniamo su???

E mentre LoSte guarda il cielo ed esclama... grazie Gesù che LaKla non è potuta venire.

McNeash esclama... qui ci lasciamo le penne!!!

In pochi secondi si vagliavano le possibili alternative .... e ci si scambia botta e risposta

- primo secondo... azz chiamiamo l'elicottero... ma qui non ci raccoglierà mai nessuno siamo in un canalone strettissimo e pieno di alberi

- secondo secondo... rimaniamo a dormine qua fino a che non ci vengono a prendere con le corde i soccorritori o che si sciolgano tutte le nevi

- terzo secondo ci caviamo la tavola e risaliamo per 80 metri sulla parete di ghiaccio... ma se per sbaglio scivoliamo finiamo nel crepaccio, ci trovano tra 3000 anni, faranno un bel museo tutto dedicato a noi.. "gli snowboarder")

Scatta la soluzione B la più facile da prendere psicologicamente.

LoSte si strascina più in alto, ha intravisto una via di fuga....

LoSte: <<Raga tenete la sinistra e infilatevi nel canalone di la, qui si precipita!!>>

Alla base del dirupo ci attende una vista dell’enorme valanga caduta precedentemente.

Rapidamente ci leviamo da li sotto, è finita! Ci siamo tutti ed un sentiero segnato ci porta nuovamente alla pista, il pioniere Emi viene visto da una Guardia Rossa Sovietica, il fatto che avesse risalito mezza pista non faceva presagire nulla di buono, (non si fa una fatica del genere cosi,… per niente).

Soccorso Alpino! : adesso ragazzi lo sapete che dovrei chiamare i carabinieri..... inizia la discussione, tra accuse e tentate discolpe, una frase gela l’aria, <<Mi sono rotto i coglioni di tirare fuori gente da li sotto, ne abbiamo tolti due anche ieri da li e uno era una guida alpina..... vedete li (e ci indica una slavina alla nostre spalle ).... la vedete quella li per DIOO!.. ieri uno a momenti ci lascia le penne..... e quella è piccola, sono attimi! Dovete capirlo questo!!!>>

Che dire, Ha ragione!

Qualche frase, qualche scusa ci salva dalle pratiche del caso, è andata di lusso, siamo innanzitutto salvi e non è stata chiamata la Compagnia ISI a rapporto.

discesa

Finalmente si può continuare con la domenica da Leoni.

Ci vorrebbe un giorno per descrivere tutti i paesaggi meravigliosi i pendii immacolati.. il silenzio della Madre. la montagna..

Il sibilo della neve fresca che scorre sotto le tanto adorate tavole, la sensazione di libertà provata...bisogna provarlo sulla propria pellaccia per capire!

Proseguiamo a surfare ore sui versanti pronti ad accogliere le nostre manovre, ora scegliamo zone con neve adatta ed evitiamo zone come la Forcella, grandioso!

taggio emi

Enjoy your powder days!!

Emi & Ste. (snowFox & LoSte - RR)

The Last Descent – Marilleva 28 gennaio 2006

THE LAST DESCENT

Il fisico agli sgoccioli, le avventure e le cadute in fresca erano state parecchie e spettacolari, direi cinematografiche;

manu powder

Ma il sole non era ancora calato…

Il Radical Team formato dai 4 cacciatori di powder (Emi, Luca, Manuel e l’Amico Morri) più la Chiara, era stanco e cominciò la discesa verso la quota 1400m s.l.m.

A quota 900 dopo un’ultima corsa in funivia ci aspettava un accogliente bagno turco, sauna e quant’altro per il meritato relax di fine giornata.

La discesa è come sempre piena di imprevisti e divisioni, chi cade nei calanchi cercando l’ultima LINEA, chi resta in pista per rilassare un po le gambe e chi svolta ancora una volta sotto i piloni pronto per affrontare le ultime pendenze in fresca, in cerca delle solite emozioni esteme.

L’altezza della neve ancora ci rendeva increduli alle forze della natura.. erano 30-40 ore di nevicata continua quelle che avevano preceduto quei momenti, ce ne eravamo accorti gia nella notte all’arrivo in albergo, la neve era gia sui 70-80cm e 50-60 a Trento.

strada con 1 metro di nevealbergo

Impressionante!!!

Durante il giorno nelle varie escursioni fuoripista era capitato gia di avvertire questa instabilità del manto nevoso, il bollettino valanghe parlava di 3° in salita.

Il primo avvertimento fu lanciato da un passaggio ad alta velocità di Mcneash che fece una crepa di 30mt sulla neve che si aprì di 10cm, nulla di esagerato, ma quel WOOMM di cui avevo letto solo su internet il significato mi fece gelare per un attimo il sangue.. NON è BELLO!!!

Poco dopo l’Amico Morr resta sotto la neve imprecando: zto fogando.. tilatmi fori… completamente sommerso dalla neve.. infine la frenata di Luca all’uscita del bosco, parte una valanghetta di 5m… ma 5m per 1 m di spessore comincia ad essere pesante, resta appeso ad un albere urlando : <<Raga mi tira giuuuu!!!>>

Tutto finito.. solo un distacco locale..ma quei mucchi da 1 metro cubo fanno paura solo ad immaginarseli sopra… But the show must go on!!!

powdertaggio

 

…..torniamo all’inizio del racconto.. dicevamo che si era a fine giornata, le disavventure erano gia nei ricordi, quando vedo con la coda dell’occhio una seggiovia ferma.. <<Dai raga..chiude.. scendiamo a 1400!>>

Troppo tandi è già tutto chiuso!! Un breve consulto emana il verdetto, l’unica via oltre ad una strada innevata di 11km era chiusa.. incredibilmente chiusa.

Siamo rovinati.. e lo sconcerto sale.. il mio pensiero subito va alle cifre esorbitanti dei taxi gia pagate da me e manuel quando rimanemmo nella valle opposta.. a 30km.

Una voce esclama.. si scende ancora c’è la pista.. sapendo benissimo che era chiusa la pista a valle da 15anni, si volle scendere di quei 100m… i 4 scendono ancora addentrandosi nel paese, mentre io mi informo sui modi per rientrare in albergo a 900.

Dei ragazzi mi indicano un probabile sentiero, ma nulla da fare il team ha gia tirato dritto, ed è lunga per risalire al sentiero.

Il buio comincia a far riflettere, comincia a scendere quella luce scura, schiarita solo dal paesaggio bianco, ma la domanda resta senza risposta : <<E adesso??>>

Emi vota subito.. si scende da sotto i piloni, la neve c’è!

Manu (pensando alla sua amata Chiara) dice.. <<No è da pazzi sta facendo buio, non ce la faremo mai.. se succede qualcosa rimaniamo li>>

Luca si astiene.. Morri dice.. io sino a che vedo scendo.. decidete voi.

A questo punto.. parto a piedi verso i piloni.. eccoli!!! Ci aspetta un dislivello di 544 metri di bosco e pendenze considerevoli, e la notte alle porte..

Ragazzi è l’unica ce la possiamo fare.. d’altronde è dritta, in discesa.. prima o poi arriviamo in fondo.. Sicuro!!

Ma dipende come!!! Dice uno.

Basta il cielo è sempre più scuro.. parto non ci penso nemmeno a tornare in taxi.. tiriamo fuori le palle!!!

60m di pendenzina di 35 gradi esatti!!! Si viaggia, il primo a seguirmi è Morr poi Luca..

L’unico pensiero è fare presto che col buio trovarsi in difficoltà è un attimo, e nessuno sa quello che stiamo facendo per venirci a tirare fuori.. DAII DAIIII..

Ma subito il Morr sbaglia ed invece di infilarsi nel bosco per evitare il primo burrone, scende in un punto morto con 1,3m di fresca.. occorreranno 30min per uscire, Luca è a fianco di me nel bosco… Manuel e la Chiara dopo i primi 30 m e vista la situazione difficile cercano nelle tasche.. lo trovano.. non è il jolly ma un FAZZOLETTO BIANCO.. si arrendono ed in 40minuti risalgono a stenti quel muro di neve fresca!!

Arriva Morr, finalmente.. nei suoi occhi.. una sola cosa.. SONO COTTO!!

Guardo nel Bosco, scruto ogni minimo sasso, albero e tronco spezzato (DAIII che FA BUIOO VELOCIII)

Scorgo un essere sconosciuto, e te?? Che fai li dasolo??

Sconosciuto: <<Voglio tornare a casa!!>> E parte..disperato verso il nulla e senza un supporto morale..

Va bhe, è impazzito…

Ci siamo tutti e 3.. si continua, con noi si aggregano altri 3 ragazzi disperati che stanno scendendo a sentimento, Luca percorre per primo tutto il bosco, io resto vicino a Morr, se scende il buio e resta solo è spacciato!!

Finalmente di nuovo i Piloni, finalmente si surfa della fantastica powder.. l’ennesimo urlo di Luca il pioniere..<<Occhio Emi, non frenare che slavina!!!>> Pèm! Per terra subito.. e la neve parte a valle, per fortuna sempre leggeri smottamenti.

Ci manca solo una valanga nel buio, si perché ormai è buio, il cielo è a malapena blu.. rocce, cadute urli di disperazione, la fatica è troppa e tutti lansano come i cani in agosto.

DAI DAIII CHE è BUIOOO siamo a metà!! la discesa è circa 1,3km per arrivare in paese con media pendenza di 26°, gli umori sono stabili tra paura – divertimento e consapevolezza di essere stupidi.

Morri è indietro, ok adesso è buio io sono in testa ed urlo al gruppo che c’è un bivio, e adesso piloni o sentiero?

Dopo un consulto si vota per i piloni, pendenza assicurata ed il motto fatto 30 facciamo 31 diventa presto: fatto 62 facciamo 63!!! E si riparte.. decido di accelerare i tempi.. il gruppo resta indietro tra cadute ecc.. la mia maggiore preoccupazione va all’Amico Morri, sapendo che non vede più nulla col buio e senza occhiali, lo dico a Luca che è a monte; e parto.. è bello surfare nel buio, d’altronde non è un’esperienza nuova, solo che non si vedono le rocce e i tronchi tagliati, ogni tanto ci si fa male..

Purtroppo anche questa non è cosa nuova, arrivo dove finalmente vedo lontane le luci.. continuo a scendere ho deciso che con un buio del genere è meglio scoprire subito di che morte si deve morire e se ci saranno altri imprevisti o strade sbarrate, mi si presentano passaggi stretti veloci e imprevisti raggiri di ostacoli, ma passa tutto arrivo sulla strada sotto gli sguardi stupefatti di 2 automobilisti che non credono alla mia faccia sudata e piena di neve reduce dalle ultime rovinose cadute.. credo abbiano intuito da dove arrivassi!!

Sono fradicio ma ce l’ho fatta, avviso il gruppo, raga sono a valle si scende bene..

ISI!

Chiamo Manuel.. ce l’ho fatta credo che arrivino tutti prima o poi.. te? Torno col pullman..

Arriva Luca, 20minuti dopo il mio sbarco in camera.. io: e Morri?

Luca: gli sono passato di fianco.. era sdraiato tra la neve, fissava il nulla ma si vedevano le luci della strada dall’alto e mi fa: <<Luca… Lasciatemi qui, procedete senza di me!!>>

E io.. <<Ma come, non siamo mica in un film del Vietnam!!!>>

Morri tarderà ancora parecchio e sarà lui a riportare la frase del Barista a valle impianti : <<Tu sei l’ultimo dei sopravvissuti?>> SI!

Io sono gia in costume per la Sauna, me lo merito!

All’indomani ci aspetterà l’ennesima giornata di powder!

Enjoy your powder days!!

Emi. (snowFox - RR)

Il pianeta rosso - Sestola

IL PIANETA ROSSO

Senza la voglia, la vita sarebbe molto più semplice, non si prenderebbero certe scelte.

Scelte di cui a volte ci si può pentire, del tipo che si ha voglia di fare sesso, si prende una e BOOM incinta.. può accadere... è successo a parecchi a sto mondo..

Si sceglie di non andare in toscana.. e BOOM 25 nodi di maestrale col sole! È capitato sai quante volte??!!

Si può scegliere di fare, partire e dire quello che si vuole..

Comunque sia quando si fa una scelta si conoscono già le possibili conseguenze, praticamente di tutti i tipi e gusti, tranne ….. come disse il saggio.. QUELLA VOLTA!!

Partimmo come al solito di buon ora (7 di sera, dopo il lavoro) Io, Taggio e il buon caro vecchio GOLF armato di gomme termiche, alla volta di Sestola, con la consueta previsione di neve nella notte e di neve per tutto il giorno dopo, (a dire il vero per il giorno era prevista neve ma a quote non pensabili per Sestola)e cosi SCELTO di partire comunque, vista la voglia di neve, speravamo solo nell’abbassamento dello zero termico o che almeno non piovesse.

Per la cronaca, ospiti a scrocco come altre volte, dal buon Doriano che dopo essersi sposato con una nostra amica, ha ben pensato di mettere su casa a Sestola.

Passata la serata in compagnia di Birra, Taggio, Doriano e delle storie di montagna, torniamo in appartamento e notiamo il golfone già con un mezzo centimetrino di neve sul tetto.

Buono dai, se buffa adesso speriamo stanotte ne spari un bel po’!!

Ci addormentiamo!

Suona la sveglia.. e Rider SnowFox si alza e si reca alla finestra di fretta con la solita mano sotto ai calzoni..

La mia faccia assonnata non distingueva bene i colori, me li strofino… sbarro gli occhi!

SnowFox: <<LUCA!! Ha nevicato.. però… boo c’è una luce strana…>>

 

Mi ristrofino gli occhi.. c’era una luce strana, ma cavolo tutto innevato, SSFRRUFF!!

Cade la neve da un ramo, cade sul soffice manto posato su quel giardino,

C’è qualcosa che non torna, I COLORI, c’è contrasto, tra quella caduta e il manto..

 

sestola con la neve rossa

 

SnowFox: <<Luca, c’è neve rossa per dio!!! È rossa non la vedo male.. è rossa, guarda, quella caduta dalla pianta è bianca, l’altra è rossa..>>

È la sabbia del Sahara (portata per l’evento annuale dal solito nostro amico estivo Scirocco).

La nonna di Doriano ( 85 anni-figlia della quota 1500m s.l.m.) esclama nel pomeriggio:

<<Non ho mai visto nulla di simile nella mia vita!>>

Chiaro, se capita una volta, vuoi che il Team Rimini Riders non sia presente??!! Chiaro!

L’acqua che ho preso era paragonabile solo o a una kitata di maggio, o alle uscite di gennaio in scooter a 15 anni.

Ho visto valanghine a forma di Girella (si la merendina) quella melma si arrotolava su se stessa poi cadeva, lasciando la scia candida dietro se.

A volte riusciva col suo peso specifico dell’acciaio a creare valanghe lente, i fuoripista erano impraticabili, le piste al limite della percorrenza, i dolori dovuti alle cadute però erano sempre i soliti, anzi..

 

In una zona era possibile provare quello che si vede solo nei video Burton, l’attraversamento di corsi d’acqua. C’erano pozze in alcuni punti fonde 5-6cm e lunghe una ventina di metri. Fatto.

Ho visto una gara di slalom.. a dir poco ridicola in quella condizione, la tavola si legava con la neve, i calzoni erano tipo pigiama oramai, il morale a meno di zero!

Come notate anche Diego era in zona!

sestola con la neve rossa

Ragazzi basta ho detto sà!

 

Emi. (snowFox – RR)

Capodanno in Val Thorens

IL CAPODANNO IN VAL THORENS

“…come neve fredda scenderei per coprir tutto quello che sei….” Su queste note della canzone dei Negramaro si conclude ufficialmente la più lunga uscita dei Rimini Riders dalla loro nascita.

Effettivamente mancano ancora 700 km, ma se devo scegliere, preferisco avere come ultima fotografia quella delle splendide e maestose Alpi innevate.

Gli aggettivi che posso usare per descrivere la settimana passata possono essere tanti (divertente, innevata, completa) ma sarebbe sinceramente riduttivo e inutile descrivere ciò che io e i miei compagni di viaggio stiamo provando in questo momento, perché questa è veramente una sensazione strana.

La malinconia e la tristezza che si provano di solito alla conclusione di una così bella settimana sono mischiati alla felicità e al senso di appagamento nutriti nei giorni precedenti; in una magica fusione che suscita in tutti noi una sensazione veramente positiva.

E pensare che non tutto era iniziato nel migliore dei modi.

Una settimana prima della partenza la compagnia aveva già perso un elemento: Taggio, il webmaster, dopo aver impattato una quercia secolare in una località ancora sconosciuta, si era accorto di aver lasciato lì un paio di costole. Qualche giorno più tardi la notizia spifferata da SnowFox aveva fatto tremare l’animo e la tranquillità della compagnia.

SnowFox:”Raga, lassù non c’è la neve, siamo rovinati! Cambiamo località”

Eppure Val Thorens, nel Sud della Francia, era conosciuta come il paradiso della neve e tra tutte le sfighe possibili, la più improbabile era proprio questa….l’impensabile notizia che non ci fosse la neve.

Il panico aveva invaso gli animi e, nonostante le peripezie delle ultime ore per cambiare luogo giungemmo rapidamente al punto di non ritorno, il 25 Dicembre, data della partenza.

I cinque dovevano partire, non avevano scelta, e l’unico modo per farsi coraggio era cercare di consolarsi a vicenda:

Zunflaz pregava per una settimana rilassante e divertente.

LoSte implorava il Signore della Neve per un futuro più bianco.

LaKla cercava impazientemente un Bancomat per poter comprare qualche etto di neve, anche sciolta.

Cecs era positivo perché sapeva di poter contare in qualsiasi condizione atmosferica sulla sua tavola Nitro.

SnowFox, dopo essersi convertito a varie religioni decise di fare un corso indhu per invocare l’amata fresca.

partenza

Le sette ore e mezza che scandirono il viaggio furono abbastanza travagliate e una volta giunti a destinazione all’una di notte locale l’allegra combriccola si destò nelle varie braccia di Morfeo (tranne LaKla che fece un lungo ?parluzzino? tra le braccia di Stefano).

Il risveglio non sarà mai ricordato come uno dei più tranquilli, perché, dopo aver constatato che la neve era poca, capimmo, grazie al perfetto inglese di Zunflaz, che la macchina era da lasciare fuori al freddo per tutta la settimana.

LoSte:”Ma come?? Il mio Toyota da solo al freddo??”

SnowFox:”Vedi cosa significa leggere sul volante Land Rover? La differenza tra me e te è che a fine settimana io tornerò indietro con le mie ruote, tu invece con quelle del carro attrezzi!!!”

Un po’ mesti e preoccupati ci sparammo un comunque positivo pomeriggio sulle piste Francesi e ritornammo in appartamento un po’ più sereni, grazie al contributo di Roger che in tasca quella sera aveva un paio di preservativi.

Martedì 27 fu il giorno del riscatto, gli animi si erano placati, la giornata era soleggiata, la qualità della neve non era poi così male e la vicinanza dell’appartamento con gli impianti era una comodità esagerata.

vista appartamento

Dormire a 2300 metri è molto strano, ma ancor più strano è il pensiero di poter far la spesa e ritornare a casa con lo snowboard.

Fu proprio Martedì il primo giorno in cui esplorammo i locali Apres-Ski del paese, e dopo aver varcato la soglia del “Le Monde” ci infilammo in un Pub vuoto, nel quale Maas, il barista danese ci disse che avevamo sbagliato porta, e che se ci volevamo divertire dovevamo uscire da lì e entrare al “Cafè Snesko”.

Così facemmo e subito fummo colpiti dalla gioiosa atmosfera che emanava il Flugel (nota bevanda energetica).

Cecs dopo la quattordicesima birra decise di tornare in appartamento a cucinare.

Zunflaz decise di seguirlo a causa della lingua in fiamme; fonti sicure dicono infatti che abbia attaccato bottone con circa 5000 donne.

SnowFox che mai aveva visto così tante bionde tutte in una volta, decise di andare a mangiare velocemente per poter far razzia di tedesche in tarda serata.

serata

Taggio, alla pari di un cavaliere Templare alla ricerca del Sacro Graal, stava ancora cercando disperatamente le sue costole, purtroppo sui colli romagnoli.

Probabilmente se non ci fossero stati Cecs e Lakla a cucinare e a pulire tutti i giorni, i restanti Riders avrebbero vissuto in una stalla senza mangiare per sette giorni; per il bere invece non ci sarebbero stati problemi, visto che SnowFox si era rifornito di sette casse d’acqua prima del viaggio.

I tre, dopo mangiato uscirono di nuovo e si recarono al “Tango” e al “Gringo Cafè” ma quella sera la gente non sembrava così amichevole come nel pomeriggio.

Nel frattempo all’interno dell’appartamento, mentre LoSte pensava a come chiudere un 360°, Lakla disperatamente chiedeva invano l’ubicazione di un Bancomat.

Il mattino seguente, quando Roger era ormai diventato un incubo per la comunità di Val Thorens, la comitiva acquistò uno skipass giornaliero per affinare la tecnica in pista, visto che al di fuori di essa si vedevano solo dei gran sassi.

Anche Mercoledì fu una giornata soleggiata, ma la temperatura rigida, che si aggirava intorno ai -19°, aveva ghiacciato alcuni tratti di pista, e la discesa iniziava ad essere alquanto pericolosa.

L’unica nota positiva della giornata era stata la visione del Monte Bianco che spiccava al di sopra di tutte le altre vette guadagnandosi il soprannome di “Tetto d’Europa”.

vetta d'italia

Al rientro in appartamento la ditta di Butano di Cecs aprì i battenti, e da quel giorno i suoi operai lavorarono senza sosta per tutto il periodo vacanziero.

Verso le 19 i cinque si recarono al “Le Monde” e mentre Zunflaz si beatificava del fatto di essere italiano con le donne olandesi, SnowFox venne ribattezzato “Il molestatore di Tedesche” per la sua capacità di stringere amicizie con il sesso femminile senza l’uso della parola.

LoSte non pensava più alla sua macchina, ma iniziava ad essere sospettoso di Roger, che continuava a parlare di sesso con la sua amata Cla.

Il Giovedì mattina, dopo una spedizione per l’accensione delle macchine, il freddo bloccò LaKla, LoSte e SnowFox che preferirono starsene tranquilli nel caldo appartamento  per risparmiare energie, ma non Mirko il quale disse:

Cecs:”Zun, almeno tu seguimi, vieni con me a surfare la montagna”

Zunflaz:”Tu sei il mio messia, e io ti seguirò”

I due dopo aver pagato uno skipass pomeridiano si fecero trasportare dalla funivia “Funitel” in cima al monte discutendo del fatto che quel giorno sembrava fosse leggermente più freddo del solito.

Arrivati in cima, il termometro segnava -30°

Avete letto bene…….MENO 30 GRADI……non più…..MENO!!!

Credo che in pochi possano immaginare cosa voglia dire scendere a una temperatura del genere, con tratti di vento che trasformano l’aria a -35° dove il freddo faceva ghiacciare persino il fiato esalato sul passamontagna.

A questo punto qualcuno di voi probabilmente dirà: “In montagna non è come da noi, il clima è più secco, non si sente il freddo”.

E a me piacerebbe portarvi là sopra per farvi sentire cosa vuol dire.

Io e Cecs quel pomeriggio tornammo in appartamento ghiacciati, ma felici, quello era un record, ed era il nostro record.

Quella sera uscirono solamente Zunflaz e SnowFox; giusto per far conoscere anche alla Francia la fama indiscussa di Gatto e Volpe.

I due tornarono in appartamento solo quando SnowFox si stancò dell’errato (secondo il suo punto di vista) modo di approcciare le donne da parte di Zunflaz.

Tornando a casa qualcosa scendeva dal cielo…i primi fiocchi di neve….INCREDIBILE…..stava nevicando.

Venerdì la sveglia suonò presto, la notte aveva regalato alla combriccola ben due centimetri di neve fresca….DUE!

Era giunto il momento di visitare Meribel e Courchevel; così, capitanati da LoSte, famoso per aver installato un GPS nel cervello (non come SnowFox che nei giorni precedenti si era perso anche nel bagno del rifugio) i cinque partirono da Val Thorens per assaporare una neve migliore, quella di Meribel, riuscendo finalmente a incanalarsi in un paio di fuoripista mozzafiato e allo stesso momento spaccagambe.

fuoripista

Dopo aver percorso quasi ottanta km con lo snowboard, ritornammo alla base e mentre in appartamento LoSte mostrava i video della giornata all’amata consorte, Lakla gli rispose che se non l’avesse portata al più presto a un Bancomat avrebbe scioperato facendo un parluzzino (una parlata col cuscino).

A quel punto, intorno alle 16.30 una buona notizia partì dalle labbra di SnowFox e giunse alle orecchie degli altri RR

SnowFox:”Nevica”.

Cecs, gioioso per il lieto evento e allo stesso tempo illuvito dai racconti serali di SnowFox e Zunflaz decise di seguirli al Cafè Snesko dove ormai i tre erano di casa perchè cantando a squarcia gola l’inno al Flugel si sentivano felici.

Sabato 31 mattina i cinque si svegliarono e constatarono che le preghiere elargite fino a quel punto erano state esaudite…..aveva nevicato, e quando nevica in Val Thorens, lo fa per davvero.

tabellone neve

La misurazione in cima al monte segnava un metro di neve fresca, UN METRO!!!

Anche Roger, che di solito rimirava nel suo letto i suoi preservativi, si affacciò dal terrazzo quel giorno, e forse fu lì che perse uno dei due amati profilattici.

Alle 8.30 del mattino la compagnia era già pronta per salire sulla funivia, quando improvvisamente il passaggio fu sbarrato.

Addetto ai lavori:“Vous né pou pas salir,c’è risque de avalanche” …..non si poteva salire!

Snowfox:”Ma come?? Io ho pagato, devono farmi salire, se devono pulire le seggiovie si devono alzare alle 4 di mattina per farmi surfare!!!! Lo esigo”

Zunflaz:”Ma svegliati te a quell’ora se t’ci bon!”

LoSte:”No,ragazzi mi sento svenire”

Da lontano intanto si sentivano dei rumori strani, sempre più vicini….Petardi?!? Bombe a mano?!? Mortaretti?!?

La violenza di questi ribaltava la neve dai tetti delle case!!

Eppure non era stata dichiarata nessuna guerra….

Ciò che stavamo udendo erano i cannoni utilizzati per provocare valanghe controllate.

franci nella powder

Finalmente alle 11.00 riuscimmo a salire.

C’era la neve, ma ce n’era tanta, una distesa, bellissimo, magnifico, spettacolare; le tavole stavano surfando la powder, quella bella fresca farinosa neve che arrivava al ginocchio, che sensazione ragazzi!!!

mirko powder

Era l’ultimo giorno dell’anno e ci era stato fatto un grosso regalo.

Quella sera tornammo in appartamento felici.

LoSte sembrava essere stato paralizzato mentre rideva.

LaKla puliva come sempre.

Cecs cucinava, rammendava e pagava i suoi operai di Butano.

SnowFox finalmente aveva trovato qualcosa da non criticare.

Zunflaz aveva sempre la solita faccia da culo.

Era il 31 dicembre, quindi per festeggiare ci voleva un cenone degno di Capodanno.

Di gran lena e con le mani fatate Cecs, dopo aver seguito le ricette di Panoramix e di Suor Germana buttò nella pentola bollente i vari ingredienti.

brindisi di capodanno

Dopo aver gustato la prelibata cena gli RR andarono a festeggiare la mezzanotte sotto la neve e lì iniziò il delirio:

ragazzi in maniche corte che bevevano; ragazze ubriache che inneggiavano l’amore; baci, abbracci, tutti erano amici con tutti e da quel momento iniziò la carambola dei locali.

SnowFox li girò tutti, non pagò mai il biglietto, rischiò qualche schiaffone, ma tornò sano (mica tanto) e salvo al Club Hotel alle 3.30

Cecs ancora non aveva realizzato per quale strana legge della fisica era ubriaco avendo speso solo 7 euro. Tornò a casa alle 3.00

Zunflaz quella sera si stese sul “suo” letto quando l’orologio segnava le 5.30

Lakla e LoSte tornarono a casa alle 0.30, ma nessuno sa cosa sia successo dopo.

Roger quella sera aveva dormito….nessuno comunicava con lui, e quello che più lo rendeva perplesso era il fatto che durante quell’atmosfera festosa non avrebbe potuto far imbestialire nessuno.

Il 1 gennaio la sveglia segnava le 7.00, c’era la nebbia, ma la fresca era aumentata a dismisura.

Si decise così di accendere le macchine la mattina per gustarsi il pomeriggio di fresca…e così fu, alle 12.30 il cielo si aprì, giunse il sole e la fresca era vera powder, è impossibile spiegarvi cosa vuol dire fare una discesa di 10 minuti in un fuori pista con la neve che sbatte alle ginocchia…..più di dirvi che è stata una giornata da ricordare, non saprei come spiegarla.

Da elogiare Lakla, che senza lamentarsi o fiatare minimamente ci ha seguito ovunque nel freddo, nella fatica e nella malattia.

Sudati, stanchi, con le gambe provate dagli svariati passaggi in fresca, Cecs Lakla e LoSte tornarono a casa, mentre Zunflaz e SnowFox si gustarono un ulteriore ora di discesa, e tornarono giusto in tempo per gustarsi una pirotecnica visione delle Alpi che stavano assumendo un fantastico colore azzurro/blu a causa di uno strano gioco di luci, una degna conclusione per una settimana fantastica.

Alla fine dei conti….che dire??

Zunflaz ha migliorato notevolmente lo stile e finalmente ha fatto ciò che doveva fare da un’po’….

LoSte dopo aver constatato che sulle macchine si erano depositati 4 metri di neve, si è innamorato del posto e si è convinto a trasferirsi con la sua consorte (Lakla) che porta una Sesta di Reggiseno.

Cecs ha finalmente vissuto il suo personale Mercoledì da Leoni e d’ora in poi non ha più niente da chiedere alla vita.

SnowFox ha vissuto una grande settimana, anche se bisogna spiegargli che allo Yourin FM Cafè non è autorizzato a cambiare le “stazioni radio” senza permesso.

Lakla ha superato mille ostacoli si è dimostrata un gioiello per la comunità e……….

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Ma alla fine Lakla è riuscita a fare il bancomat???……ma soprattutto, chi cavolo è ‘sto Roger????

nevone sulle auto

 

nevone sulle auto

Franci. (zunflaz - RR).

Le notturne di febbraio 2005 a Villagrande

LE NOTTURNE A VILLAGRANDE

La neve era scesa in maniera spropositata in quel periodo, molti montanari e il paninaro (2piade, 1 così e 1 così totale 2 piade- questa la capiscono in pochi) ricordano che sono anni che non ne faceva tanta.. decine di anni.

Nelle quote più alte dell’entroterra riminese, si era arrivati a circa 2 mt di neve sino ai 15-20cm sul mare.

Gli insaziabili rider di Viserba, erano già conosciuti per la discesa su strada riportata anche in un’altra storia e per la snowbordata nel centro storico di San Marino, ma date le scarse pendenze come si vede dai video, si decise di andare più su, anche solo per sciare un’oretta o poco più, ma alla ricerca della powder e di emozioni. Al mattino tutti lavorano chiaramente.

Le notturne furono diverse, si cercherà anche di reperire video e foto delle serate ufficiali allo snow park dell’Eremo, nate dopo che un addetto alle piste ci scovò fare un jump a mezzanotte mentre lui batteva le piste.

Oltre a quella del centro di San Marino e a quella del jump sotto al rifugio, ci sono state le 2 più significative: quella Ristorante di Villa Grande e la discesa dalla cima (1415mt slm).

Il video riporta agli occhi di tutti, di che cosa si riesce a fare con 80cm di neve fresca, una pendenza e un Cliff naturale (tetto).

Invece scendere col chiaro di luna tra alberi e discese vergini più che divertente è qualcosa di emozionante.

Con 20cm caduti da poco, la fatica di risalire il monte a piedi con la tavola in spalla è inversamente proporzionale alla voglia di scendere.

Per l’unica discesa possibile (in termine di tempi ed energie) io Manuel e Diego cercammo di salire sempre da più in alto, sino ad arrivare in vetta, dove ci dovemmo riparare dietro un terrapieno dalla bora gelida che soffiava.

Passato il fiatone e preparato ogni tipo di protezione, si parte, si vede ogni avvallamento, la luna è fantastica, si vede il mare dall’alto!

Il vento quasi frena la corsa a valle, bellissimo, 2 salti 1 caduta e via giù di nuovo fuoripista, ormai conosciamo ogni traiettoria su quel fianco di monte, vediamo la strada ultimo jump.

Finito tutto, 1 minuto? 2? Ma semplicemente fantastici, 2 sorrisi e via col badile per preparare qualcosa in grado di farci provare 2 tricks.

E poi a nanna! Che problema c’è!

notturna Carpegna

 

Emi. (snowFox - RR)