L'essenza del kite

L'ESSENZA DEL KITE

Cabarete

Domenica mattina.
E' una mattinata nuvolosa e piovosa, da pioggia tropicale, assolutamente non fredda, ma fastidiosa poiche' e' necessario passare il tempo al chiuso.
Ore 12.30 mi reco a spiaggia, le previsioni lo hanno messo e di solito qui' c'e' quasi sempre.
Siamo a Cabarete, in Repubblica Dominicana.
Il vento si alza improvvisamente, ma cala dopo tre minuti, i nuvoloni si stanno avvicinando e la situazione e' variabile.
In lontananza pero' si vede un ampio scorcio di cielo azzurro, sta arrivando.
Il mare in lontananza inizia a ribollire, io e un signore Venezuelano iniziamo a montare il 9.

Arriva, e' sicuro.

Il vento ancora a riva non c'e', ma mi faccio aiutare ad alzare il kite.
Tempo 40 secondi la nube se ne va, il cielo sopra di me inizia ad essere chiaro e il mio aquilone si gonfia.
E' vento.
Vento forte, molto forte.
Entro in acqua e dopo qualche bordo mi accorgo di avere il kite totalmente depotenziato ma faccio quasi fatica a tenerlo.
Tempo mezzora e il mare e' pieno zeppo di aquiloni e windsurf tutti colorati, energia positiva e adrenalina.
Si arriva alle onde, il mare oggi e' rumoroso, vento acqua, poi si salta.
Tre, forse quattro secondi in aria, e li' il nulla,nessun rumore, il silenzio, l'essenza del kite, da lassu' per quei tre secondi ci si ferma in aria a contemplare il moto ondoso e il paesaggio marino.
Bellissimo, emozioni forti.

Un oretta dopo se ne vedono di tutti i colori, windsurfers con le vele aperte in due, kiters senza aquilone o senza piu' tavola.
Un rasta con un Cabrinha con una tavola sa surf senza straps e' riuscito con il kite in volo ad attaccare ad un windsurfer da sott'aqua l'albero alla tavola....incredibile da raccontare.....
Poi onde....onde grosse, a fine giornata penso di essere stato su un onda di tre metri......mai viste delle onde cosi' grosse.

Fantastico.

 

Franci. (zunflaz - RR).

Alchimia al mare

ALCHIMIA AL MARE

Lagoa Torre Pedrera

Sono le 17.30 e quel gruppo di anziani è ancora spaparanzato in spiaggia.

C’è il vento.

“Dai andate a mangiare!” penso in tono supplicante.

Ogni giorno questi tornano in albergo quando cantano i galli e proprio oggi che c’è il vento restano qui!

Porca miseria…..

“Dai andate via…..” in fondo mi manca solo la chiusura della spiaggia per essere libero e  tra l’altro stasera ho l’appuntamento alle 20.00 in pizzeria, quindi prima faccio meglio è…..

Però questi si devono scavare!

Fortunatamente il bagnino dove lavoro mi permette, in questo momento d’attesa, di preparare la mia attrezzatura e armare il kite.

Passano i minuti, i vecchi iniziano piano piano a sloggiare, ma a scaglioni e il vento è sempre lì.

Oggi avrei voglia di uscire e assaporare il vento anche perché ieri, a causa dei due lavori che sto facendo, non ce l'ho potuta fare.

Poi finalmente il miracolo; tutti via da spiaggia, chiudiamo!

Posso entrare nell’acqua, solo, col tramonto, turbinio di colori, il vento mi trasporta.

Sento solo silenzio, pace e tranquillità.

Qualcuno mi guarda, io mi esprimo, sono nel mio habitat naturale.

Bello, splendido; salto, ruoto, sono morbido nell’aria oggi.

Tolgo una mano dalla barra, ruoto ancora.

Continuo a planare, inizio a stendermi sull’acqua.

Dentro gli scogli la marea si è abbassata e il livello del mare è al minimo, vicino a riva l’acqua è veramente poca.

Continuo a stendermi, sempre di più, sempre con la velocità della trazione del kite, arrivo a toccare quasi la sabbia, entro in un altro mondo, fatto di colore, pieno di colore.

Tutto è arancione.

E’ una sensazione di energia suprema.

Io e la natura tutt’intorno a me, un qualcosa di unico, impossibile da spiegare.

Mi vien da piangere.

 

Franci. (zunflaz - RR).

Filosofia da kiters

FILOSOFIA DA KITERS

Kite all'Alba

Voi non potete capire…..

Ci sono giorni nella vita in cui scopri, ti rendi conto, o comunque, riflettendo sulla vita; ti senti contento.

Sei contento perché vivi in una città di mare, lo ammiri ogni giorno, ci convivi e ne fai parte.

Vivere dalla nascita al mare, vuol dire aspettare con ansia l’estate e i turisti, vuol dire ammirare quello spazio aperto nella malinconia invernale e sentirsi un po’ tristi, vuol dire ricordare momenti passati e aspettare momenti futuri, sicuro del fatto che comunque sia, al mare si sta bene!

Vivere al mare vuol dire avere una vita uguale a quella di qualsiasi altro cittadino della Terra, ma con qualcosa in più….

Scuola, lavoro, sport, gli interessi sono gli stessi, ma il mare è il mare.

Il mare ti chiama, ti ammalia, ti fa stare tranquillo….e ti parla, ti sussurra e ti chiede di avvicinarti; così tu inizi da piccolo a tuffarti al suo interno e scopri che è divertente, che è amichevole…..e gli vuoi bene.

Più passa il tempo e più aspetti impaziente che la scuola finisca per iniziare l’estate e fare il bagno al mare.

Alcuni bambini spinti dai genitori provano l’ebrezza della barca a vela e iniziano precocemente a convivere con un nuovo amico…..altri bambini invece devono aspettare di diventare grandi per capire il loro rapporto con il mare.

Questi sono gli stessi bambini che nell’adolescenza si cimentano nel surf, nel wind-surf o più semplicemente escono dagli scogli con una canoa attrezzata per il pescaggio dei cannelli….

E il mare è sempre lì ma ora più che un amico è diventato un fratello….

Gli inverni scorrono, gli anni passano e i bambini sono diventati più grandi, e maturi….per guadagnarsi da vivere non possono più contare sui genitori, ma su loro stessi, così iniziano a lavorare….

Qualcuno fa il bagnino dal babbo dell’amico, qualcuno finisce la scuola e si mette in proprio, altri sono biondi e fanno i salvataggi, pensano davanti al mare lo guardano sempre, e capiscono di far parte della natura.

Non importa il mestiere che fanno questi ragazzi, perché tutti insieme un bel giorno partiranno di testa.

Iniziano ad amare il mare, e capiscono che lui non rompe i coglioni!

Certo, se non lo si rispetta, il mare si arrabbia, ma rispettandolo, lui ricambia l’amore.

Così questi ragazzi grandicelli (rimasti pur sempre bambini) decidono di sposarlo, e iniziano il Kite-Surf.

Iniziano a spostarsi, il mare non è più quello del bagnino storico davanti a casa, si cambia spiaggia, si viaggia, cambiano gli edifici, cambia la qualità della sabbia, i bar hanno nomi diversi…..ma il mare è sempre lui, può avere un colore più chiaro, può essere un’po’ più caldo, è come se cambiasse l’abito, ma è sempre lui.

La disciplina del Kite-Surf è uno splendido connubio tra il vento e il mare, fattori naturali che non hanno nulla a che fare con la potenza di un motore o alla velocità di un computer.

Il vento e il mare sono elementi che la natura offre dalla nascita del Mondo e che l’uomo conosce da sempre.

Come in tutti gli sport, anche nel Kite c’è chi apprende di più, chi è più portato, chi riesce a farlo con una certa frequenza e chi purtroppo ha bisogno di fare prima il dovere del piacere…per cui deve accontentarsi di quello che c’è; sì, perché il Kite non è martedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.30, il Kite si fa quando c’è il vento.

E il vento è come una donna, quando ha voglia c’è e ti ama, ma quando non ne ha voglia puoi pregare in arabo….ma non ne avrai; non decidi tu quando farlo, e questa è la cosa che ti intriga di più.

Alla fine anche il Kite diventa come l’amore, più ne fai più ne faresti.

Così compri, e spendi, perché il richiamo della sirena che si trova negli abissi diventa sempre più assordante…..e tu magari hai vari problemi, il lavoro ti stressa, non hai soldi a sufficienza, non sei simpatico agli altri, sei sfigato; ma nel momento in cui entri in acqua, il tempo si ferma e i tuoi pensieri svaniscono, perché sei su una tavola, e l’unico rumore che senti è il fruscio dell’acqua e il soffio del vento nelle orecchie, sei lontano dai clacson, dallo smog; sei nella natura e ti va bene così.

Ti bastano 10 minuti di questa sensazione per tornare a casa col sorriso, e quella stessa strada asfaltata che avevi fatto all’andata con la fretta di non perderti neanche 1 minuto di vento, ora la fai con un estrema tranquillità, e se qualcuno ti taglia la strada, lo ringrazi.

La vita continua, ci sono belle uscite, uscite strepitose, uscite da 10 nodi giusto per uscire, ma poi arriva il 17 Maggio.

Il vento non è tanto ma ci si prova, infatti l’uscita non regala nulla di particolarmente eclatante, ma si sta in acqua dalle 17 alle 20….qualche bagnino va a raccogliere le “nasse” e tu sei lì, con il fruscio della tavola sull’acqua, e ti accorgi che il sole sta tramontando su San Marino, e il tuo sguardo si sofferma su quella Rimini che è 25 anni che vedi, ma da li’, dal mare, ti accorgi di avere una prospettiva diversa….il rosso acceso del sole illumina di riflessi rosa il mare, le poche nuvole in cielo assumono un colore giallo e la città è immersa in una foschia che ricorda un quadro impressionista di Monet…..pensi di fare una fotografia, ma non hai la macchina fotografica, ti guardi intorno e in mare sei rimasto solo con i tuoi due compari, così sorridi, e capisci che quell’istante, quel momento è tuo rimarrà nel tuo cuore perché ti rendi conto che la vita non è stress e problemi, è natura…..è Mare.

 

Franci. (zunflaz - RR).

Lo chiamano... "un occhio" - La storia di One Eye

MAURITIUS: SNOWFOX A MAURITIUS

Wow... 1 mese dalla partenza per Mauritius, sono felice!

Bene Mauritius... a Mauritius si fa kite..lo spot più famoso è Le Morne. Bene, li è famoso a quanto pare per delle onde, che si vedono nei video..decido di Studiare TUTTO. Come lo era stato per il Brasile.

Scopro i nomi dei Reef… questo è un vero Spot paradisiaco vento, mare piatto e fuori onde perfette.

Foto, video, forum, chiedo a chi ci è stato, devo sapere tutto, una volta la il tempo è prezioso.. e io voglio sapere di che morte dovrò morire.

 

I CONSIGLI:

Mi disse Simone (kiteforum)...

“Tra gli ondoni sono andato un paio di giorni, ma a Manawa, almeno li il fondale è di almeno 3 metri, se prendi una lavatrice non ti fai nulla, a One-eye, mi sono soltanto avvicinato, non fa per me, ne per altri che dicono di saper surfare, pare che il punto più alto del reef sia 40 cm, ma poi ci sono punti di uscita, d'entrata, punti in cui l'onda chiude e poi continua...questo è quanto mi è stato riferito da chi le surfa da 4-5 anni col windsurf, poi quando vai giù le vedrai.
Per me era già difficile Manawa, non tanto per la paura, ma per il fatto che non sapendole surfare mure a destra, dovevo farlo in fakie, immagina se mi affondava la tavola e mi devastavo sul corallo di One-eye!”

Manuel (RR Team)

“…sai te come fai? Quando sei li vai.. vai verso il reef..come tutti! Poi come senti le prime due botte dell’acqua.. come vedi i primi muri.. tiri fuori il tuo bel paio di orecchie da coniglio giri l’acquilone e torni indietro..Tranquillo è cosi!”

Anonimo..(Marano)

“Quando andrò, per prima cosa vado prima vado con la bidirezionale a vedere.. non ci penso nemmeno di andarci col surfino direttamente..”

Bene mi dico... cos’è una guerra...

Scopro che c’è il Club Mistral che offre sorveglianza...

We provide rescues as far as we can, One eye is a spot where we can't offer a good surveillance

 

Marco Baiocchi (Pro North Kiteboarding)

“Se vai a Le Morne per l’acqua piatta te lo dico io.. vai in brasile, li si va per le Onde!...Inizi, prendi la mano con la tua tavola sul Little reef.. poi passi a Manawa, se tutto va bene e te la senti, vai a vedere One Eye, studiala da davanti, dentro il reef poi valla a vedere da dietro e guardi gli altri.. occhio però sono veloci.. surfa la fine dell’onda, capiscila.. e se te la senti, ti avvicini al fulcro! Con la testa e stando attenti si fa tutto! Mi raccomando occhio!

.. e cmq c’è uno col binocolo che guarda tutto il giorno se sei in difficoltà.”

 

Si! Che ce la posso fare allora..

 

MAX (kiteforum)

“…One Eye non è posto per kiter medi.. tanto meno per i principianti del waveriding..”

Anonimo (kiteforum)

“..no. Io non ci penso nemmeno ad andare in mezzo a quei bestioni..cmq troverai qualcuno in spiaggia per andarci..”

Notaro (VCM)

“…guarda ti do un consiglio a One Eye non andarci…”

Alex Celli (RR Team)

“..e che cazzo è One Eye?..”

 

Inizio ad essere seriamente preoccupato.. a 15gg dal Volo presunto (non ancora fermato) la mia paura non è se c’è il volo e quanto lo pagherò per quello c’è una “splendida e prelibata” che ci pensa… la mia paura è per quelle cose che chiamano ogni tanto SWELL! Bha!

Studio meglio i video, scarico gli Stance 25, su you-tube anche cerco One Eye.

 

LA SITUAZIONE è VERAMENTE SERIA.

one eye

 

I dubbi che fossero tutte leggende metropolitane iniziano a svanire. PARTO.

 

Dopo 4 gg a Rodrigues, una selvaggia e remota isola indietro di circa 50anni, giungo nella popolare Le Morne. Wow posso sfoderare il mio impolverato inglese..

Sono li davanti ad un mare bianco dalle paperelle attendo info sulla vela da montare.. non vedo l’ora di andare a vedere quello sfunizzo di schiuma che si vede a 4 500 m da riva.. IL REEF!

Peter:

Are yours first time in Le Morne? Yes!  The first Day.

..well…There’s the Little.. over there are Manawa, look the small kite over the wave..

Ok.. but sorry, and One Eye is.. NO One Eye is this.. ahh ok.

Do you think to go in One Eye?

Bff I think..!

mappa le morne

Parto in bordo scopro che little reef è vicino a riva.. affollato come dalle descrizioni su internet.. è pieno di maledetti Windsurfisti che ti tagliano la strada e ti sfiorano ogni momento.. va b’è.. entro nelle onde.. woww che potenza..

Woww sono grosse.. dopo 1 ora iniziano ad arrivare i set di 2m..2.5, sfondarle non è fattibile bisogna saltarle!

 

Sembra di partecipare ad una corsa ad ostacolio.. che bello.. provo a surfarle..in fakie perché le onde sono sinistre e io sono Regular.

Mi riesce tutto sommato.. ma non mi capacito del fatto che questo LITTLE abbia delle onde cosi grosse e ripide.. eppure si chiama Little!

 

Esco dal Canale dove la corrente è un fiume davvero, ed inoltre il vento fa degli scherzetti.. guardo One Eye da sopravento.. fa paura.. dei muri d’acqua alti 3-4 m che sembrano esplodere!

Per paura di finirci dentro rientro.. mi accontento del Little come lo chiamano loro.. è gia troppo.

Il secondo giorno sono ancora li.. ed è ora di usare la tavolina da onda! Basta giochetti. Il freestyle posso farlo benissimo anche a casa.

Mi sento sicuro. Il reef butta sui 2.5m e io mi diverto come i dodicenni in salagiochi. Ma l’obbiettivo non è quello, guardo one eye.. ci sono 6 kite e 4 5 windsurf.. mamma mia come vanno! Sono da video.

one eye

Scorgo una torretta piantata sulla barriera davanti one eye.. ma allora daiii se c’è un salvataggio li che chiama i soccorsi non si muore dai!

 

E cosi la sera scopro che il mio vicino di casa che sta partendo per Genova.. è li da 21 gg..

E scatta… ”Scusa, io sono 2gg che sono qui e sono andato a Little Reef! Ma…pensavo fosse più little, non oso pensare come sono i reef seri..

Uhauhauha! Nooo esclama il tipo.. c’era la mareggiata di solito sono più basse le onde! Oggi c’era la torretta a one eye per i pro della naish! Hanno spaccato tutto. Io sono stato quando c’era 1m d’onda, ma in questi gg non ci sarei andato nemmeno se mi avessero pagato. E mi spiega come funzia l’ambaradam..Interessante.

Continuo a caricarmi.. allora dai che è fattibile.

 

Viene il mio giorno..

in spiaggia trovo il Team Suicidio di Cesenatico, con altri 2-3 italiani.. adesso si che si può tentare l’uscita verso i Reef. Sono carico come una molla…

 

I soccorsi per oggi sconsigliano il reef più lontano (Manawa)! Salta il programmino a step consigliatomi da Baiocchi.

Tra tutti, solo uno è un waverider esperto.. parte diretto è gia dentro One Eye… ma come e io?!

Prendo su la tavola da onda.. non voglio perdere tempo a convincere gli altri.. preghiera assieme alla mia compagna..(un pochetto preoccupata) e via, parto diretto verso il reef senza nemmeno raggirarlo da dietro tramite canale nella barriera, voglio vederle da vicino. BOOM! le sento sono impressionanti inizia la pressione psicologica… inizio a guardare il movimento, l’alzarsi e l’esplodere di quei serpentoni cosi lisci e perfetti..

Si incrociano gli sguardi, tra me e gli altri cavalieri, improvvisamente nessuno si manda a quel paese, nessuno sguardo malefico, tutti pronti a darti una mano e tutti a vegliare sull’operato altrui.

Sembra il gioco di squadra che fanno i leoni per accerchiare il bufalo (ndr), mamma mia finisce il set e scatta la decisione, si esce dal reef mentre le onde sono basse, bisogna evitare i punti critici evitare i tubi, e fuggire quando è ora di farlo.

 

Una volta fuori quella che era un’emozione forte diventa troppo forte.. paura direi.. a sud sottovento c’è l’oceano indiano con i suoi abitanti, solo onde in mare aperto, bolino per arrivare all’inizio di One Eye, studio cosa fanno gli esperti da dove entrano dove escono e come si comportano quelle simpatiche ondine, ad un tratto sono dentro l’onda mi spinge.. ma forteee, cenno 1 curva e esco subito wow.. carina la cosa.. è ora di provarci proprio.

 

Diverse onde le ho perse, sono veramente veloci, in bordo col vento side-off loro vincono e ti sorpassano, poi finalmente inizio a godermene qualcuna è adrenalina pura.. solo a stare sulla fine dell’onda prima che rompa, wow mi sento coraggioso e decido di avvicinarmi sempre più al punto radicale dell’onda, le prime mi mettono un bel magone, l’onda quando si avvicina alla barriera ti alza e dall’alto vedi l’acqua, tanta acqua risucchiata dalla barriera che gli fa fare i ghirigoli tipo idromassaggio mentre la fa uscire dai suoi coralli, e tu sotto lo specchio vedi tutto, tutti i crepacci, i colori, lo stacco tra i colori accesi del corallo, al blu profondo dell’oceano.. è PANICO.

 

Inizio ad assistere alle prime scene di crash, kite disintegrati, gente sanguinante che resta in piedi sulla barriera con l’acqua sotto al ginocchio, poveretti… anche il gommone di soccorso è finito incagliato sulla barriera per non aver preso il canale dopo un salvataggio e rispedito dentro la barriera solo a colpi di onde!! un campo di battaglia..

 

crash one eye

 

Ma io non oso come loro mi dico, io scappo quando è or… un sibilio.. partono i pesci volanti, escono in mare aperto e mi volano per una 50ina di metri a fianco a me, wow che storiaa, sto inziando a prendere confidenza.. troppa, e decido di prendere l’onda non più da regular e quindi con le spalle all’onda.. ma di prenderla di petto come fanno i PRO, ma io non lo sono e il piede sx dietro mi da meno controllo,

parte l’onda a siluro mi ingoia.. mi spinge forte..bellissimo, cenno una semicurva ma sono alquanto impedito, davanti a me inizia ad alzarsi la cresta.. ODDIO e adesso? rompe la sezione davanti, ormai è tardi per uscire da dietro, opto per una fuga dentro la barriera mi metto in bordo kite in potenza, ma non basta, ho paura di finire schiacciato (non passa uno spillo tra le chiappe), un 2.5m di muro che mi spingono, dietro la schiena che iniziano a rompersi sopra di me.. l’acqua ingoiata dall’onda mi scorre sotto alla tavola al doppio della mia velocità… mi sento fermo, ed intanto guardo sotto quei 50cm d’acqua, quei crepacci cosi taglienti, cosi inquietanti, le stesse che permettono a tutto ciò di esistere… BOOOOM il tubo si rompe sulle mie gambe, proprio sul polpaccio e la tavola, ho paura di cadere e restare sotto, la schiuma inizia a coprirmi tutto non vedo più niente, sono in apnea tra l’acqua polverizzata, lo stato d’animo è quello di un perdente, di un fallito che attende il boia, ma dopo poco il fumo si dissolve.. e io per diooo sono in piedi, sono in pieeediii! le gambe tremano, la bocca trema.. ma vedo la riva! Sono intero! Coglione ma intero!

tubo

5 minuti di relax forse 10, ma la testa è quello che è, ci ritorno, surfo, ora niente più idee malsane, eccola lii ancora lei, mi si rompe una sezione davanti a me, oddio mi rompe addosso mi sento ingoiare le gambe e la tavola, l’unica cosa che mi viene in mente di fare è invertire il kite in piena potenza e sfondo quel mucchietto d’acqua meno di 2 metri e mi faccio lanciare in mare aperto.. tavola a perdere!!!  e ora???

Ora  mi ritrovo in mare aperto e col culo a mollo, arrivano altre onde inizio a farmi tirare dal kite sempre più al largo, ma non sono solo, passa l’italiano hey che botta! La tavola? È oltre la barriera.. ok te la prendo tu resta qui e occhio.. ok resto li che problema c’è? A parte.. a parte il fatto.. che.. perché i pesci volavano? Non è che qui sotto in questi mari fondi 600metri c’è qualche…..?! …rannicchiato immobile a pelo d’acqua aspetto la mia tavola.. ringrazio e riparto (respect).

 

I giorni seguenti non furono buoni per uscire ai reef  tranne per qualche scappatella, ed arrivò inesorabile l’ultimo giorno di vacanza, è mattina ed il vento è ancora più da terra del solito,  rafficato, sembra il ponente a Rimini.

Il Local (bravissimo) entra in acqua e poco dopo esce, tutti restano a parlare a riva, ma il mio socio di onde italiano arma il 12 e mi fa io vado vieni?

CERTO!!

Usciamo in mare solo noi, solo noi a one eye, mi sentivo un pò pirla a dire il vero sapendo che tutti guardavano noi, ma va b’è è l’ultimo giorno DEVO fare waveriding.

Arriviamo la e niente il 12 è troppo grosso il vento a 100m da riva è fortissimo rientriamo ed armiamo il 9.

Ho con me la macchina fotografica subaquea per farci qualche foto sul reef con gli ondoni che madre natura ci mette a disposizione, il tempo di scattare 2 foto che il vento inizia a bucare, noi col 9 fuori il reef, prossima tappa MADAGASCAR!

Hey Emilià, rientriamo che è meglio, e io: ehh direi di si! Dentro la barriera il vento è ZERO le onde enormi sempre più alte dai 2 eravamo già ai 3 metri, Emilià passiamo dal canale boliniamo e via siamo salvi. Ed occhio ehh, teniamoci d’occhio, ok partiamo io bolino più di lui che ha il 7!!

Arrivo sopra vento dopo molti bordi, un po’ da egoista lascio il compagno di merende nei sui casini a One Eye ma almeno uno deve rientrare.. arrivo accanto a Manawa, non l’avevo ancora mai visto!

Onde di 5 6 metri, enormi io sono li a 1300m dalla costa, da solo in mare aperto con poco vento e da terra, sono preoccupato, spero che la mia morosina mi abbia visto e che abbia avvisato qualcuno, la situazione è abbastanza grave, DEVONO avermi visto!!!

Tento di rientrare più volte, ma i set di onde di 4 5 m come mi avvicino alla barriera a Chamoix me lo impediscono senza vento finirei frullato tra le rocce, ritento e ritento ancora ma niente le onde son sempre più enormi e i set sempre più vicini, quando rompono davanti a me mi arrivano gli schizzi, solo dopo circa mezzora ancora fuori a fianco di Manawa senza vento, sono abbastanza provato e stanco, le braccia a forza di muovere il kite mi fan male, ed ecco che stalla vedo il kite cadere,

sono veramente nella merda adesso! Ma lo rilancio, non ne posso più… riparto con quella ventarola maledetta verso riva devo passare dentro, attendo 2 set e via decido di mettermi a ruota di un cavallone per passare le rocce, momenti delicati ma con una raffica donatami dal cielo, sono dentro! Sono salvo. Il kite cade io mi sdraio, approfitta della raffica anche Stefano che rientra. È andata grassa Emiliano ehh?! Direi di si. Basta io torno a riva! È l’ultimo giorno, e la vita è bella. FINE.

Stefano ritornerà sul reef da solo, io lo guardavo da riva pronto a chiamare i soccorsi, e dopo 1 ora è stato ingoiato da un set di onde, sparito, kite e lui inizio a chiamare il gommone, Stefano riappare, una volta rientrato a riva racconterà di essersi sdraiato sul reef in attesa che finisse il set, riportava tagli da corallo su cosce e ricci conficcati nei piedi.

Mauriitius tornerò! One Eye.. 

Emi (snowFox – RR).

Mastercard Alex

MASTERCARD ALEX

Martedì 1 Novembre 2005

Era ormai più di un mese che la “bonaccia” regnava sovrana…..

Negli ultimi tempi il Gatto e la Volpe si erano limitati alle solite e noiose attività tipo uscire dai ristoranti senza pagare o tirare le sedie bianche di velluto fuori dalla finestra della discoteca “Paradiso” o ancora spaccare bicchieri e bottiglie nei ristoranti locali.

Dopo aver consultato l’oracolo di Internet la vecchia Volpe di via Sacramora, con la solita gentilezza elargì la buona notizia agli altri RR : ”Ehi! Brutti pezzi di merda, muovetevi! In Toscana c’è il vento, BASTARDI!”

Il fido compare Zunflaz accettò l’invito e così fecero anche altri due ragazzi non ancora membri del clan (Alex e Andrea)…..i quali ignoravano la filosofia di viaggio dei due…..

Quando si muovevano, anche gli Zingari restavano perplessi, solo le Bestie potevano competere con i due ragazzi in questione.

Appena arrivati sullo spot toscano di Marina di Grosseto i quattro si catapultarono in mare anche se il vento sembrava non voler soffiare al di sopra dei 12 nodi…..

Così dopo un uscita non del tutto esaltante i due cercarono in tutti i modi di trovare qualche goccia d’acqua per potersi lavare, e dopo vari tentativi dovettero ripiegare per l’arrivo del proprietario del Bar nel quale si erano intrufolati di soppiatto……

Dopo aver constatato la sconfitta e dopo aver notato gli sguardi perplessi degli altri compagni di viaggio, i due dovettero a malincuore ripiegare su un agriturismo del luogo; ma il bello doveva ancora venire.

Il giorno successivo, al momento del risveglio, il vento era ancora assente…..

I quattro pensavano già come affrontare il ritorno a casa e stavano inventando le scuse più assurde per affrontare gli sfottò degli altri Rimini Riders (tipo:”Francesco è rimasto chiuso nell’autolavaggio” o “Il Vento era talmente forte che anche le bandiere si riparavano”) quando finalmente i 25 nodi previsti si fecero sentire per saziare le energie dei Kiters……

Si fecero le 5 del pomeriggio, il vento era finalmente calato, il buio stava prendendo il sopravvento quando il giovane Alex disse:”Dopo aver fatto 350 kilometri e dopo aver provato il mio bel Kite da 12 metri, a me piacerebbe vedere se si riesce a partire con il 16 metri.”

Zunflaz reagì con razionalità:”Alex, ora che gonfi tutto e che ti prepari sarà già buio e non vedrai più niente; e poi ricordati che sei già vestito,hai i Jeans e la felpa; dovresti re-indossare la muta bagnata”….

Senza neppure pensare la Vecchia Volpe Emi la cui parola era legge, disse:”Dai, su muoviti monta tutto e entra in acqua nudo,non è freddo! Assaggia la morte e vivi la vita!!!!”

Il povero Alex, che si sarebbe buttato da un ponte se Emi gli e lo avesse chiesto, si spogliò accettando la sfida ed entrò in acqua a torso nudo con indosso i Jeans per planare un'altra buona mezzora.

Il sadico SnowFox anche questa volta era riuscito a far prevalere il proprio carattere,per rendere felice un giovane ragazzo che in quei due giorni di festa aveva conosciuto e si era innamorato di un nuovo stile di vita……quello dei RIMINI RIDERS

 

Franci. (zunflaz - RR).