Claudio Angelini ha condiviso lo stato di Roberto Casadei.
IL CAIT SERFER ARZUNESE Come se non abastassero tutti i sport e gli hobby nostrani, parte della meglio gioventù arzunesa è andata persinenta in California a rubare un sport nuovo da fare a marina e uno stile di vita: Il Cait Serf . Stufi dei ruggenti anni 80 in cui alla sera si andava a devastarsi allegramente i malleoli e a cacciar delle gran culate per terra pattinando a ritmo dei Bee Gees all'American Discoroller vestiti come i Duran Duran; annoiati dalla Roulette Riccionesa (istruttivo sport invernale che consisteva nel venir giù dal Pariolino all'alba a scheggia con la Volvo 740 del babbo e bruciare lo stop con la statale per vedere se era poi così difficile morire: sport estintosi coi suoi partecipanti), cacciati a remate e a biastimie dai bagnini mentre giocavano a beach tennis a tre millimetri dalla mamma di Segrate, per trovare un'altro modo di amazzarsi, si sono importati il Cait Serf. Ora le colonie nella North Side, oltre il check point del Maran's Bridge, folcloristiche location in cui fino a pochi anni fa allegri putanoni con la sorpresa si contendevano il territorio con vecchietti pescanti a suon di borsettate e di sciabolate di canna da pesca, sono state militarizzate da una task force di galletti nostrani palestrati e si narra che tra gli intonaci scrostati e fuori norma delle colonie, risieda la mitica Area 151.
Per fare il Cait ci vuole il Cait: avete presente una tavola da surf? Avete presente un paracadute? Avete presente quanta birra ci vuole per pensare a come farli accoppiare? Ecco, immaginate un campus universitario mericano, una festa: respinto da troppe stragnocche biondone bulimiche, uno che ha bevuto tanta,tanta, birra e mangiato troppi nachos al peperone e maionese ha concepito il Cait e mentre che vagheggiava steso per terra ubriaco descrivendo le sue visioni, un burlone strafatto di marijuana, aminoacidi ramificati,gin tonic, mescalina e pizza mericana fredda gli ha detto: "che bello possiamo usarlo per volteggiare liberi sull'acqua!", così è nato il Cait. Il Cait Serfer Arzunese tipo si fa chiamare Dave, ma l'anagrafe lo vuole Davide, racconteremo la sua storia.
Dave è biondino, brustigato dal sole, sorridente e tonico, ti immagini che venga da Los Angeles, più precisamente Santa Monica; che viva in una palafitta accarezzata dal profumo del vento dell'oceano sulla Pacific Avenue; appena che apre la bocca scopri che è tutto vero, la sua esssssssse sbisciante ti conferma che è di Santa Monica, Misano, vive con la mamma in un condominio carezzato dal profumo della sunsezza arrosto e dei gas di scarico della A14. Era triste il nostro Dave: la panda trenta elle a due cilindri color diarrea non bastava per contenere la sua nuova passione e allora decise di cambiare car. Cambiare car è una scelta di vita, era indeciso il nostro Dave tra un furgone VolksWagen Type B del 68 arancione lsd con le tendine e un Pick Up della Dodge quattordicimila di cilindrata, chissà perchè alla fine rilevò la Multipla blu a metano di nonno Valter. Gli costò cinquecento euro, la promessa di portarlo ogni quindici giorni a far le nalisi del polistirolo e un "basta che non vai troppo forte, sgrazido!" Acquisito mezzo di trasporto, caricata l'attrezzatura sul portapacchi, finalmente a Dave tornò il suo sorrisino, poteva andare all' area 151 fare quello che aveva sempre desiderato e per cui aveva comprato il cait e la multipla portacait: andare alle Feste dei Serfisti! Se capitate a marina qua a Riccione, potete vedere i cait volteggiare e disegnare meravigliosi disegni nell'aria, devo ammetterlo sono affascinanti, ma se ci fate caso sono sempre gli stessi: se state a guardarli per due o tre giorni vi accorgerete che sono una decina in tutto... Nessuno si spiega perchè poi se capitate nella North Side oltre il Maran's Bridge di sera e sentite un gran casino da sagra della porchetta, vi avvicinate e scoprite che dalle casse invece che Romagna e Sangiovese vengono fuori i Beach Boys, quei dieci Serfisti son diventati migliaia... Perché siete capitati a una Festa dei Serfisti! La Festa dei Serfisti è spettacolare, siamo in Romagna ma pare di essere a Malibù, di Serfisti nemmeno l'ombra, ci son gli zucconi che han fatto tre volte la quarta alberghiero al posto dei sorridenti giovanottoni dell'University of California, al posto delle MaryJane, Sue e Jennifer, biondone con la coscia chilometrica e le tette perfettamente sferiche antigravità, ci son la Simona, la Barbara e la Daniela, nostrane e botticelliane More Romagnole (ma fa lo stesso, ANZI...), si beve birra mericana, sangiovese e mojito e sui barbecue regnano i sardoni arrosto al posto degli hamburger e il loro fumo lisergico inebria tutti. Torniamo al nostro Dave, ora è felice alla festa:è nel suo habitat naturale. Finalmente può fare quello che la natura esige che ogni Vero Arzunese Maschio tra i dodici e i novantatre anni faccia quando è sveglio: sparare cazzate a randa, bere come un pidriulo sfondo e andare a gnocca. Poco importa che tra le braccia di Dave, alla festa, non ci sia finita la Jennifer, biondona di Bel-Air, Cheerleader dei Dodgers, ma che ci sia la Chiara, polputa commessa del Conad quasi Miss Bellaria; Poco importa se quello che lambisce i garetti dei due sbaciucchianti non sia il Pacifico ma l'oceano Driatico; Poco importa se lo stomaco di Dave è ribaltato dalla birra e dai sardoni; Poco importa se Dave non è in California; Nessun fottuto Kite Surfer Mericano con la Camaro, il giacchettino dell'università e la morosa Barbie potrà mai dire alla mamma, dopo essersi svegliato all'una di domenica con un mal di testa del singolare e un numero di telefono in tasca di una che non è di plastica e a cui si potrebbe anche vor bene: "Ohhhh ma, lassia stare: non mi fare il petto di pollo alla piastra... son rimasti due passatelli?"
_________________ only passion for riding !!
xkè quand cu iè la burièna e chilt i pensa a ciùd al tendi, mè a pèns ma che véla a o da tachè i fil !!
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